Priorità della politica estera romena
Il principale obiettivo della diplomazia romena è di mantenere le linee tradizionali della politica estera. Lo ha affermato lunedì, il ministro degli Esteri, Teodor Meleşcanu, invitato al Parlamento ad un dibattito su questioni di attualità nella politica estera, nel contesto dei colloqui sulla rilocazione dell’Ambasciata di Romania in Israele. Ad aprile, il presidente PSD (al governo), Liviu Dragnea, aveva annunciato che il Governo ha adottato un memorandum tramite il quale si stabiliva l’avvio delle procedure per lo spostamento effettivo dell’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. L’intento dell’Esecutivo di Bucarest ha provocato una disputa accesa tra la coalizione al potere, PSD-ALDE, e il presidente Klaus Iohannis, sostenuto dall’opposizione liberale. Il capo dello stato ha precisato che l’ambasciata non può essere spostata senza il suo accordo.
Leyla Cheamil, 12.06.2018, 12:19
Il principale obiettivo della diplomazia romena è di mantenere le linee tradizionali della politica estera. Lo ha affermato lunedì, il ministro degli Esteri, Teodor Meleşcanu, invitato al Parlamento ad un dibattito su questioni di attualità nella politica estera, nel contesto dei colloqui sulla rilocazione dell’Ambasciata di Romania in Israele. Ad aprile, il presidente PSD (al governo), Liviu Dragnea, aveva annunciato che il Governo ha adottato un memorandum tramite il quale si stabiliva l’avvio delle procedure per lo spostamento effettivo dell’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. L’intento dell’Esecutivo di Bucarest ha provocato una disputa accesa tra la coalizione al potere, PSD-ALDE, e il presidente Klaus Iohannis, sostenuto dall’opposizione liberale. Il capo dello stato ha precisato che l’ambasciata non può essere spostata senza il suo accordo.
Nel contesto di queste discussioni, il ministro degli Esteri, Teodor Meleşcanu, ha precisato che le autorità non hanno ancora preso alcuna decisione relativa alla rilocazione dell’ambasciata di Romania da Tel Aviv a Gerusalemme ed ha aggiunto che il ministero che dirige porterà a compimento, entro due settimane, la valutazione su questo tema, in base alla quale i fattori decisionali adotteranno una posizione comune. Egli ha dato assicurazioni che la politica estera della Romania nel Medio Oriente resta immutata. Teodor Meleşcanu: “Sosteniamo l’idea della creazione di due stati che vivano in pace e sicurezza — Israele e Palestina. Inoltre, pensiamo che siano necessari negoziati diretti, soprattutto per la soluzione dello status giuridico di Gerusalemme.”
“Una delle nostre priorità per la presidenza del Consiglio UE riguarda la consistenza della politica dell’Unione Europea per quanto riguarda il Partenariato Orientale e, ovviamente, una delle nostre priorità quando si parla del Partenariato Orientale è la Moldova”, ha aggiunto ancora il capo della diplomazia di Bucarest, Teodor Melescanu. Egli ha parlato anche dei rapporti con la Federazione Russa e con la Moldova, stato ex-sovietico, a maggioranza romenofona, confinante con la Romania: “Il nostro sostegno alla Moldova è indirizzato verso le istituzioni e il sostegno alle riforme in questo Paese. Quanto ai rapporti con la Russia, vi assicuro che, se ci sarà un incontro fra il presidente Trump e il presidente Putin, avremo una situazione forse più chiara per quanto riguarda la nostra posizione, che resta immutata, scoraggiamento e difesa, e allo stesso tempo, dialogo nei rapporti con la Federazione Russa.”
Per quanto riguarda, invece, i rapporti con l’Ungheria, il ministro degli Esteri romeno ha affermato che auspica lo sviluppo dei rapporti con tutti i Paesi confinanti, quindi anche con questo stato. “Tali rapporti hanno registrato progressi ultimamente e speriamo che continuino su questa buona strada”, ha aggiunto ancora Teodor Meleşcanu.