Priorità della diplomazia romena
La Romania si atterrà a tutti gli impegni internazionali e bilaterali, a prescindere dalla crisi politica interna, nonchè ai valori, alla legislazione e alla Costituzione. Lo ha assicurato il presidente Klaus Iohannis, intervenendo ieri alla Riunione Annuale della Diplomazia Romena. Il messaggio arriva sullo sfondo del conflitto tra il premier liberale Florin Cîţu e l’USR PLUS, numero due della coalizione governativa a Bucarest. Il presidente ha dichiarato fermamente che il Paese è stabile e non fuoriesce dal percorso europeo ed euroatlantico.
Ştefan Stoica, 08.09.2021, 12:38
La Romania si atterrà a tutti gli impegni internazionali e bilaterali, a prescindere dalla crisi politica interna, nonchè ai valori, alla legislazione e alla Costituzione. Lo ha assicurato il presidente Klaus Iohannis, intervenendo ieri alla Riunione Annuale della Diplomazia Romena. Il messaggio arriva sullo sfondo del conflitto tra il premier liberale Florin Cîţu e l’USR PLUS, numero due della coalizione governativa a Bucarest. Il presidente ha dichiarato fermamente che il Paese è stabile e non fuoriesce dal percorso europeo ed euroatlantico.
I pilastri della politica estera romena restano gli stessi: il consolidamento del ruolo nell’UE e nella NATO e il Partenariato Strategico con gli Stati Uniti. La resilienza, ossia la resistenza davanti a rischi e vulnerabilità, dipendente dall’attaccamento ai valori euroatlantici, nonchè da una stretta cooperazione interistituzionale su piano interno, raddoppiata dalla cooperazione tra autorità e società, ha puntualizzato il capo dello stato.
Klaus Iohannis ha richiamato l’attenzione che la Romania, da membro della NATO e dell’UE, deve diminuire la dipendenza dagli attori internazionali che non condividono gli stessi interessi e valori. In riferimento alla relazione con la Cina, Klaus Iohannis ha spiegato che la Romania cerca delle soluzioni compatibili agli interessi nazionali in materia di sicurezza ed economia, mentre una relazione normale con la Russia è possibile solo se questo paese torna a rispettare la legislazione internazionale.
Il fatto che le istituzioni dello Stato, la diplomazia, le ambasciate, il Ministero degli Esteri in generale riescono ad adempiere alle attribuzioni in una maniera molto efficiente persino in situazioni di crisi politica interna, dimostra che siamo sulla buona strada, ha dichiarato, da parte sua, il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu. Il premier Florin Cîţu ha insistito sulla diplomazia economica, pronunciandosi per il rafforzamento della rete di addetti agli affari economici e per la creazione di una diplomazia delle tecnologie, tramite cui la Romania possa individuare potenziali partner, ma anche competitori.
Uno degli ospiti speciali della riunione è stato il ministro degli Esteri della confinante Moldova, Nicu Popescu. La Repubblica di Moldova e il Vicinato Orientale continuano a confrontarsi con pressioni di tutti i tipi dall’esterno, ha dichiarato Bogdan Aurescu. Dal canto suo, il ministro Popescu ha insistito sull’idea di solidarietà di una comunità dei valori, spiegando che, negli ultimi anni, il suo Paese si è confrontato con la corruzione crescente e con l’indebolimento dello Stato e delle sue istituzioni. Perciò la resilienza è diminuita anche davanti gli effetti di vario tipo della pandemia.
Il mandato del Governo è ora quello di ridurre la corruzione e consolidare le istituzioni, in vista di possibili ulteriori crisi, ha aggiunto Nicu Popescu. I capi delle diplomazie di Bucarest e Chişinău hanno annunciato la firma di un accordo esteso di assistenza non rimborsabile durante una prossima seduta congiunta del due governi. Stando al ministro Bogdan Aurescu, la somma potrebbe ammontare ad almeno 100 milioni di euro.