Prima riunione della Comunità Politica Europea
Praga è stata ieri la capitale continentale della democrazia. La presidenza di turno ceca del Consiglio dell’Unione Europea ha ospitato la prima riunione della Comunità Politica Europea, un’iniziativa francese che raggruppa non solo i paesi membri dello spazio comunitario o della NATO, ma anche stati ex sovietici o dei Balcani occidentali, che condividono gli stessi valori della libertà e dei diritti dell’uomo. I loro presidenti o premier hanno condannato all’unisono l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio, e hanno ribadito l’unità e la solidarietà di fronte al regime bellicoso di Vladimir Putin. A nome della Romania, il presidente Klaus Iohannis ha sottolineato l’importanza dell’approccio comune con i partner europei degli attuali cambiamenti profondi di sicurezza, che richiedono una risposta europea unica e forte.
Bogdan Matei, 07.10.2022, 10:51
Praga è stata ieri la capitale continentale della democrazia. La presidenza di turno ceca del Consiglio dell’Unione Europea ha ospitato la prima riunione della Comunità Politica Europea, un’iniziativa francese che raggruppa non solo i paesi membri dello spazio comunitario o della NATO, ma anche stati ex sovietici o dei Balcani occidentali, che condividono gli stessi valori della libertà e dei diritti dell’uomo. I loro presidenti o premier hanno condannato all’unisono l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio, e hanno ribadito l’unità e la solidarietà di fronte al regime bellicoso di Vladimir Putin. A nome della Romania, il presidente Klaus Iohannis ha sottolineato l’importanza dell’approccio comune con i partner europei degli attuali cambiamenti profondi di sicurezza, che richiedono una risposta europea unica e forte.
L’Amministrazione Presidenziale precisa che, in questo contesto, il capo dello stato ha ribadito l’appello ad azioni risolute, coordinate e solidali di fronte agli sforzi continui della Russia di dividere il continente europeo. Il presidente Iohannis si è inoltre pronunciato per il consolidamento dei meccanismi di resilienza, per rispondere alle minacce ibride della Federazione Russa, sottolineando che la riduzione della dipendenza energetica, la sicurezza cibernetica e la protezione dell’infrastruttura critica devono rimanere una priorità. Il capo dello stato ha ribadito il sostegno del paese alla confinante Ucraina e ha evidenziato le azioni complesse avviate dalla Romania in tal senso, sotto profilo politico, economico, finanziario, logistico e umanitario.
Dettaglio rilevante, sempre ieri, il numero dei cittadini ucraini che hanno scelto la Romania in fuga dalle truppe russe di invasione ha superato 2,5 milioni. La maggior parte ha continuato la strada verso paesi dell’Europa occidentale, ma, secondo i dati riferiti dal Ministero dell’Interno di Bucarest, oltre 4.300 hanno richiesto e ricevuto asilo in Romania e beneficiano di tutti i diritti previsti dalla legislazione nazionale. Altri circa 70.000 hanno permessi di soggiorno, beneficiando di protezione temporanea.
D’altra parte, per la Romania, la riunione di Praga è una buona opportunità per arringare a favore del suo ingresso nell’Area Schengen, nella cui anticamera è tenuta da più di un decennio accanto alla Bulgaria e, più recentemente, alla Croazia, pur riunendo tutti i requisiti tecnici. Il presidente Iohannis ha dichiarato all’inviata di Radio Romania che ci sono delle chances che il paese sia accolto durante il semestre ceco di presidenza dell’UE, cioè entro la fine dell’anno, ma non esistono ancora delle garanzie in tal senso. Il bisogno di unità in Europa è diventato ancora più chiaro in seguito alla guerra della Russia contro l’Ucraina. E questa unità si può consolidare se la Romania, la Bulgaria e la Croazia diventeranno parte dell’Area Schengen, dopo tanti anni di attesa, ha sottolineato il capo dello stato.