Prima nella politica romena
Negli oltre tre decenni di democrazia dopo la dittatura comunista, i politici romeni hanno sperimentato quasi tutto in materia di governo: gabinetti monocolori, di sinistra o di destra, alcuni persino di minoranza, ma appoggiati discretamente o palesemente nel Parlamento da altri partiti, coalizioni fondate su criteri dottrinali o, semplicemente, su interessi congiunturali, grandi coalizioni transpartitiche. Quella attuale, formata dal PSD e PNL, cui si è aggiunta anche l’UDMR, è una simile coalizione, poichè riunisce i numeri uno della Sinistra e della Destra.
Ştefan Stoica, 13.06.2023, 12:06
Non è, però, una prima: nel 2012, l’Unione Social-Liberale, creata dagli stessi partiti, stravinceva le elezioni, arrivando a controllare politicamente il Governo e il Parlamento. Quello che rappresenterebbe, però, una prima assoluta nella politica di Bucarest segue ora. Si tratta della rotazione PNL-PSD alla guida del Governo. L’accordo firmato tra i due grandi della politica a novembre 2021 prevede il gabinetto di coalizione presieduto dal leader liberale Nicolae Ciucă per un anno e mezzo, dopo di che il mandato viene consegnato al suo partner, il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu. Le dimissioni erano previste a fine maggio, ma i leader politici hanno deciso di rinviare la rotazione per risolvere la crisi generata dallo sciopero generale nell’istruzione.
Nicolae Ciucă ha annunciato il ritiro dall’incarico ieri, dopo la sospensione dello sciopero. Il futuro governo riceverà l’investitura fino a giovedì, come prefisso dai partiti della coalizione. Nella coalizione inizano le procedure relative alla rotazione. E’ importante sottolineare che subito avremo un governo interinale, in carica fino all’investitura del nuovo Governo che auspichiamo riceva l’investitura entro il fine settimana. Noi ci siamo prefissi di avere l’investitura del Governo entro giovedì, per poter, in questo modo, continuare a occuparci dei problemi prioritari sia nel programma di Governo, sia per tutto quanto significa la governance di un paese, ha dichiarato Nicolae Ciucă.
Il docente universitario Andrei Ţăranu ritiene che la rotazione avverrà, nonostante le voci scettiche che ricordano i numerosi impegni e arrangiamenti politici disfatti lungo il tempo. Probabilmente sì, altrimenti l’intera costruzione politica edificata ultimamente diventerebbe obsoleta. La Romania ha avuto un – chiamiamolo – ascendente nei confronti dei paesi dell’Europa centro-orientale con questa costruzione in un certo qual modo insolita, spiega il prof. Andrei Ţăranu, aggiungendo che il modello romeno della rotazione potrebbe imporsi come uno di successo, soprattutto per i paesi vicini, e sarebbe peccato che la Romania lo abbandonasse a metà strada.
Dall’opposizione, l’Unione Salvate Romania è convinta che la rotazione dei premier non significherà anche la soluzione dei problemi affrontati dai cittadini. D’altronde, la stampa internazionale nota che il governo Ciucă non è riuscito a portare a termine riforme importanti, previste nel Recovery Plan, per il quale la Romania riceve fondi dall’Unione Europea.