Previsioni FMI per la Romania
Nel più recente rapporto sulle prospettive dell’economia mondiale, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le stime sull’evoluzione dell’economia romena quest’anno, dal 4,4 al 5,1%. Sarebbe la migliore evoluzione in Europa dopo quella di Malta. È stata però rivista al rialzo anche la previsione sul tasso inflazionistico, fino a quasi il 5%, più di un punto percentuale in più rispetto a quanto stimato a ottobre dell’anno scorso. Il rapporto rileva inoltre che il ritmo di crescita dei prezzi si attenuerà l’anno prossimo, quando l’istituzione finanziaria internazionale si aspetta anche ad un rallentamento dell’aumento del PIL fino al 3,5%. Il Fondo Monetario Internazionale ha modificato pure le previsioni sul deficit di conto corrente registrato dalla Romania, in aumento di quasi l’1% rispetto alle precedenti stime. Quanto alla disoccupazione, dovrebbe ammontare, sia quest’anno, che l’anno prossimo, al 4,6%.
Daniela Budu, 18.04.2018, 14:12
D’altra parte, una ricerca realizzata dalla compagnia Deloitte România richiama l’attenzione sul fatto che l’instabilità fiscale sarebbe la principale minaccia agli affari. È il motivo per cui i direttori finanziari del Paese dicono di puntare piuttosto sul consolidamento delle compagnie che sulla loro estensione. Lo studio analizza anche diversi aspetti come la perspettiva economica, l’ambiente d’affari, le previsioni finanziarie e la digitalizzazione. La maggior parte dei direttori finanziari anticipa che, nonostante la continuazione della crescita economica, parallelamente aumenteranno l’inflazione e i costi di finanziamento. Quasi il 60% dei direttori di Romania pensano che l’instabilità del clima fiscale sia la principale minaccia agli affari, per cui i rischi che sono disposti ad assumersi sono limitati. Zeno Căprariu, direttore Deloitte Romania: “Gli investitori sono ancora contenti della Romania, perché altrimenti se ne sarebbero andati. Solo che, come si rileva benissimo nella ricerca, sono riservati per quanto riguarda il futuro. È un segnale d’allarme, questa riserva può significare più tardi eventuali partenze, può significare una diminuzione dell’attività, spostamenti e così via. Un ambiente fiscale con meno tasse, più chiaro e non così complicato è auspicabile”.
A livello complessivo, l’Europa registrerà una crescita economica del 2,7% quest’anno, mentre “l’Europa emergente”, di cui fa parte anche la Romania, registrerà un avanzo del PIL del 4,3% nel 2018, stima il FMI, nel rapporto “World Economic Outlook”.