Presidenziali: preparativi per il voto all’estero
Da qualche anno, quando si tratta del voto dei romeni all’estero, le elezioni portano file enormi davanti alle ambasciate, ai consolati o agli istituti culturali. La situazione è provocata, da una parte, dal numero in crescita dei connazionali che lasciano il Paese per studiare o lavorare oltre confine, ma anche dalle mancanze legislative. Proprio alla luce di queste mancanze, i fattori decisionali hanno apportato delle modifiche in vista delle elezioni presidenziali che si terranno il 10 e il 24 novembre.
Roxana Vasile, 16.09.2019, 13:54
Da qualche anno, quando si tratta del voto dei romeni all’estero, le elezioni portano file enormi davanti alle ambasciate, ai consolati o agli istituti culturali. La situazione è provocata, da una parte, dal numero in crescita dei connazionali che lasciano il Paese per studiare o lavorare oltre confine, ma anche dalle mancanze legislative. Proprio alla luce di queste mancanze, i fattori decisionali hanno apportato delle modifiche in vista delle elezioni presidenziali che si terranno il 10 e il 24 novembre.
Praticamente, i romeni all’estero potranno votare per tre giorni – dal venerdì alla domenica, mentre nel Paese i cittadini aventi diritto si recheranno alle urne solo la domenica. Inoltre, i romeni che vivono oltreconfine hanno avuto la possibilità di scegliere il modo in cui voteranno, compilando un modulo online sul sito votstrainatate.ro, sia per il voto per corrispondenza che per quello nei seggi aperti all’estero.
Inoltre, è prevista l’apertura di nuovi seggi, in seguito ai dati ottenuti dal portale, a patto che si fossero registrati almeno 100 romeni delle stessa località o di un gruppo di località. In seguito alle sollecitazioni sul sito votstrainatate.ro, i romeni saranno cancellati dalle liste elettorali permanenti in Romania, per essere iscritti su quelle per l’estero, agevolando notevolmente il lavoro delle commissioni elettorali, che altrimenti dovrebbe compilare a mano i dati personali di ogni singolo elettore che va alle urne.
Prolungata al 15 settembre, la scadenza ha portato, però, dei risultati modesti: solo 41.000 si sono pronunciati per il voto per corrispondenza e quasi 39.000 per quello al seggio elettorale. Invece, alle europee svoltesi a maggio, alle urne aperte all’estero sono andati quasi 370.000 romeni. Uno dei motivi che li avrebbero scoraggiati di iscriversi sarebbe la paura che i dati forniti alle autorità romene potessero arrivare all’Agenzia Nazionale delle Entrate.
Il presidente dell’Autorità Elettorale Permanente, Constantin-Florin Mituleţu-Buică, ha assicurato ripetutamente che i dati personali degli elettori romeni all’estero saranno utilizzati esclusivamente in riferimento alla votazione, i rumori contrari essendo volti a scoraggiare l’esercitazione del diritto di voto. Comunque, alla luce della differenza enorme tra quanti si sono iscritti sul portale e l’affluenza alle europee svoltesi quest’anno, sono già ipotizzate le consuete file interminabili.