Preparativi per la Pasqua ortodossa
Come ogni anno, a Pasqua, la più importante festa della cristianità, che i romeni, a maggioranza ortodossi, aspettano con molta ansia, l’agitazione del momento passa in secondo piano. Gli eterni scandali politici e le proteste sociali quasi-quotidiane dell’ultimo periodo perderanno peso per qualche giorno per far posto alla preghiera, all’introspezione, alla generosità, ma anche alle feste e ai piatti tipici pasquali. Come precisa la Chiesa, la Pasqua vuol dire amore, pace e allegria. Perciò, i romeni sono chiamati ad aiutare i bambini orfani, gli anziani soli, i poveri malati, in altre parole tutti coloro che sono tristi. Poi, nella notte di sabato verso domenica, moltissimi parteciperanno alle messe che si terranno nella maggior parte delle chiese e dei monasteri del Paese, ma anche nelle chiese ortodosse d’oltreconfine. A mezzanotte, loro riceveranno la notizia della Resurrezione di Gesù Cristo, con le parole “Cristo è risorto!” “E’ risorto veramente!”.
Roxana Vasile, 05.04.2018, 12:42
Come ogni anno, a Pasqua, la più importante festa della cristianità, che i romeni, a maggioranza ortodossi, aspettano con molta ansia, l’agitazione del momento passa in secondo piano. Gli eterni scandali politici e le proteste sociali quasi-quotidiane dell’ultimo periodo perderanno peso per qualche giorno per far posto alla preghiera, all’introspezione, alla generosità, ma anche alle feste e ai piatti tipici pasquali. Come precisa la Chiesa, la Pasqua vuol dire amore, pace e allegria. Perciò, i romeni sono chiamati ad aiutare i bambini orfani, gli anziani soli, i poveri malati, in altre parole tutti coloro che sono tristi. Poi, nella notte di sabato verso domenica, moltissimi parteciperanno alle messe che si terranno nella maggior parte delle chiese e dei monasteri del Paese, ma anche nelle chiese ortodosse d’oltreconfine. A mezzanotte, loro riceveranno la notizia della Resurrezione di Gesù Cristo, con le parole “Cristo è risorto!” “E’ risorto veramente!”.
Tradito da Giuda, uno dei suoi 12 apostoli, Egli fu processato per blasfemia dalle autorità religiose ebraiche. La sua condanna fu però una politica, le autorità romane dell’epoca decidendo di crocefiggerlo per il presunto tentativo di minare il potere dello stato. Gesù morì in una sofferenza terribile sulla croce, venne seppolto, ma il terzo giorno è risorto. La Sua morte non vuol dire, quindi, l’entrata nel nulla, ma nella luce divina del Padre. D’altronde, nella notte di sabato verso domenica, i preti chiamano la gente a prendere la Luce Santa accendendo una candela. Questa Luce, considerata un miracolo dell’Ortodossia, è portata proprio da Gerusalemme, dove, ogni anno, scende il giorno del Sabato Santo, tra le 12,30 e le 14,30. Sopra il Santo Sepolcro si accende un fuoco che ogni anno ha una forma diversa, scende e arriva fino sulla pietra della Tomba in cui Gesù è stato deposto più di 2000 anni fa. Il patriarca di Gerusalemme accende due mazzi di 33 candele ciascuno, poi distribuisce la Luce Santa ai credenti presenti e alle delegazioni religiose venute a prenderla, per portarla poi nei loro Paesi.
In Romania, la percentuale delle persone che celebrano la Pasqua ortodossa è del 94%, mentre l’87% afferma che andrà anche alla messa di Resurrezione. Per la maggior parte dei romeni, la Pasqua significa anche piatti abbondanti, per cui la settimana prima si fanno gli ultimi preparativi in cucina. Le donne dipingono le uova di rosso, preparano la torta di formaggio dolce e uvetta chiamata “pasca” e il pannettone — prodotti pasticceria dolce. Il “drob” (una torta salata a base di frattaglie di agnello), l’arrosto di agnello e il vino non mancano dai pranzi di Pasqua che uniscono le famiglie romene ovunque fosse il loro luogo d’origine. Anche molti dei romeni che lavorano all’estero tornano a casa a Pasqua per essere vicini ai loro cari. Altri scelgono di passare la Pasqua in montagna, sul litorale o persino vanno in una minivacanza all’estero.