Premier designato a Bucarest
Viorica Dăncilă è la prima donna designata a formare il governo in Romania. Il presidente Klaus Iohannis ha accettato la proposta inoltrata dalla maggioranza PSD — ALDE ed ha affidato questo incarico all’eurodeputata socialdemocratica. Anticipando il malcontento che avrebbe suscitato la sua decisione, il presidente l’ha giustificata invocando la Costituzione e l’aritmetica parlamentare. Non ha dimenticato di attirare l’attenzione ai socialdemocratici, il principale partito della coalizione al governo, che dopo il fallimento di due governi in un solo anno, è giunto il momento che comincino a lavorare. Klaus Iohannis: I romeni hanno grandi aspettative. Anch’io ho grandi aspettative. Il PSD ha promesso, sia durante che dopo la campagna elettorale, cose importanti. Il PSD ha promesso stipendi, pensioni, manuali, ospedali, infrastruttura, ma finora ha realizzato troppo poco. Ora il PSD deve dimostrare di fare quello che ha promesso”.
Ştefan Stoica, 18.01.2018, 12:45
Palesemente soddisfatto, il leader socialdemocratico Liviu Dragnea ha affermato che, tramite questa decisione, il presidente ha scelto la stabilità. Dragnea ha rinnovato l’impegno — secondo i suoi avversari, ancora non portato a compimento — per un governo a beneficio dei cittadini. Liviu Dragnea: Il PSD governerà assieme all’ALDE, in base al mandato ottenuto tramite il voto dei romeni, per portare a compimento il programma di governo e per far diventare realtà le grandi aspettative dei romeni. Voglio congratularmi con Viorica Dăncilă per questa designazione. Mi fido di lei, perché è una persona decente, piacevole e molto competente”.
Il premier designato ha detto che punterà sull’implementazione delle misure grazie alle quali il PSD ha vinto le elezioni politiche ed ha menzionato due delle priorità. Viorica Dăncilă: Per noi è importante trattare come si deve il 2018, l’anno del Centenario (n. red: 100 anni dalla Grande Unità), ma in ugual misura prepararci per l’assunzione della presidenza del Consiglio UE dal 1 gennaio 2019”.
Percepito dagli oppositori del PSD come ultima roccaforte in grado di opporsi a ciò che loro ritengono l’offensiva del PSD contro le istituzioni dello stato, principalmente contro quelle giudiziarie, il presidente è stato aspramente criticato, soprattutto sulle reti sociali, per aver ceduto senza combattere, nominando una persona che non ha alcuna qualità per coprire l’incarico di primo ministro, tranne la lealtà nei confronti di Liviu Dragnea. I più delusi, gli organizzatori e i partecipanti alle manifestazioni di sostegno alla giustizia, hanno commentato, su una rete sociale, che il capo dello stato abbia fatto un gesto inaccettabile di complicità con il PSD. Alcuni membri di un movimento civico hanno protestato proprio davanti alla sede della presidenza. L’opposizione di destra, che auspicava elezioni anticipate, è del parere che il PSD non si meritava più di governare dopo aver provocato due crisi politiche rovesciando i propri governi.
Tuttavia, alcuni commentatori, meno accaniti, notano che il presidente non aveva alternativa. In fondo, aggiungono gli stessi, non è colpa sua che molti romeni si siano rifiutati di andare a votare, facilitando così la vittoria categorica del PSD o che l’opposizione sia incapace di costruire un’alternativa seria all’attuale maggioranza.