Politica: verso il Governo Ponta IV
Entro fine settimana, il premier socialdemocratico romeno, Victor Ponta, metterà a punto la nuova formula governativa, che sarà sottoposta all’approvazione del Parlamento il 15 dicembre. La vittoria contro la sinistra alle presidenziali di novembre non ha portato, come si sarebbero aspettati gli analisti politici, alla crescita dell’appettito dei liberali romeni per l’assunzione del governo. Il Partito Nazional-liberale ha dato il futuro presidente, Klaus Iohannis, ma non intende, almeno a breve termine, rimpiazzare al governo il Partito Socialdemocratico e i suoi alleati. Tuttavia, cambiamenti nel governo di Bucarest avverranno, in quanto l’Unione Democratica Magiari di Romania ha deciso di ritirarsi dal governo, in risposta al voto schiacciante dell’elettorato magiaro a favore di Iohannis. Ciononostante, il presidente dell’Unione, Kelemen Hunor, promette che il suo partito darà il voto di fiducia al nuovo governo.
Ştefan Stoica, 09.12.2014, 14:47
“Sono convinto che, in questo momento, questo governo deve andare avanti, certo, non sappiamo con chi, con quali ministri e quali partiti, meno l’Unione Democratica Magiari di Romania, ma, in linea di principio, non abbiamo alcun motivo per non dare il voto di fiducia al Governo Ponta IV”, ha precisato Kelemen Hunor.
Hunor ha aggiunto che l’UDMR passerà all’opposizione, ma voterà i progetti importanti per la Romania, riguardanti l’economia, l’occupazione, lo stato di diritto. Se dal Governo Ponta IV mancherà l’UDMR, nella sua componenza si ritroveranno gli allleati di vecchia data, l’Unione Nazionale per il Progresso della Romania e il Partito Conservatore, che sono stati accanto al Partito Socialdemocratico nelle battaglie elettorali di quest’anno, ossia alle europee e alle presidenziali.
Ai due partiti si aggiungono, adesso, il Partito Liberal-Riformatore, gruppo liberale dissidente creatosi intorno al presidente del Senato, l’ex premier liberale Calin Popescu-Tariceanu. Questi dichiarava di recente che il Partito Liberal-Riformatore — ancora non registrato giuridicamente, ma dei voti del quale dipende la sorte della maggioranza governativa — non sarà un sostituto per l’UDMR, che ha detenuto i portafogli Cultura ed Ambiente, bensi’ desidera ministeri più importanti, della zona economico-finanziaria. I negoziati sui portafogli e su un programma di governo valido fino al 2016, l’anno delle elezioni politiche, sono in corso.
Le priorità del Governo Ponta IV sarebbero, stando al premier, la revisione della Costituzione, il Codice elettorale, il decentramento e l’organizzazione amministrativa-territoriale. Nonostante le prime previsioni dopo la sconfitta alle presidenziali, ci sono tutte le chance che il Partito Socialdemocratico resti al timone, con Victor Ponta premier. Un respiro politico al quale, nei primi giorni dopo la sua sconfitta nella battaglia per la carica suprema, il leader socialdemocratico appena osava sperare.
(traduzione di Adina Vasile)