Politica: riunione al vertice del PSD
Tre membri di spicco del Partito Socialdemocratico — Mircea Geoana, Marian Vanghelie e Dan Sova — sono stati esclusi, ieri, dal principale partito al governo in Romania. Essi sono stati accusati, principalmente, della violazione del principio di unità del partito. Il voto per l’esclusione è stato espresso nella prima riunione al vertice del PSD dopo la sconfitta del suo leader Victor Ponta alle recenti presidenziali. Sorprendentemente, la direzione del partito non ha sanzionato i colpevoli della sconfitta, Victor Ponta assumendosi l’intera responsabilità per il risultato ottenuto allo scrutinio. Alla riunione, si è deciso il rinvio per la primavera del 2015 del Consiglio Nazionale e del Congresso del Partito Socialdemocratico che eleggeranno una nuova direzione e approveranno un nuovo progetto politico per la Romania dei prossimi 5 anni. Il prossimo momento importante per il PSD sono le politiche del 2016, ma fino a quel punto, il partito si propone, stando al premier Victor Ponta, di continuare ad assumersi l’atto di governo.
Valentin Țigău, 28.11.2014, 14:10
Tre membri di spicco del Partito Socialdemocratico — Mircea Geoana, Marian Vanghelie e Dan Sova — sono stati esclusi, ieri, dal principale partito al governo in Romania. Essi sono stati accusati, principalmente, della violazione del principio di unità del partito. Il voto per l’esclusione è stato espresso nella prima riunione al vertice del PSD dopo la sconfitta del suo leader Victor Ponta alle recenti presidenziali. Sorprendentemente, la direzione del partito non ha sanzionato i colpevoli della sconfitta, Victor Ponta assumendosi l’intera responsabilità per il risultato ottenuto allo scrutinio. Alla riunione, si è deciso il rinvio per la primavera del 2015 del Consiglio Nazionale e del Congresso del Partito Socialdemocratico che eleggeranno una nuova direzione e approveranno un nuovo progetto politico per la Romania dei prossimi 5 anni. Il prossimo momento importante per il PSD sono le politiche del 2016, ma fino a quel punto, il partito si propone, stando al premier Victor Ponta, di continuare ad assumersi l’atto di governo.
“Desideriamo presentare nel Parlamento innanzittutto una formula ristrutturata di governo e il bilancio 2015, cosicchè i progetti buoni siano continuati”, ha spiegato Ponta.
Il premier ha pure menzionato che il Governo concederà maggiore attenzione ai settori insegnamento, sanità e infrastruttura. Per quanto riguarda l’immagine di insieme del suo partito, Victor Ponta ha precisato che gli strateghi del suo partito dovranno trovare una soluzione che mostri che il PSD si è staccato dal passato, dal comunismo, e che è un partito ristrutturato, europeo. Se la sconfitta del loro leader alle presidenziali non ha convinto i socialdemocratici a cercare capri espiatori, l’Unione Democratica Magiari di Romania, partner al governo, ha reagito. Il presidente dell’Unione, Kelemen Hunor, ha annunciato, ieri, che nel Consiglio Permanente si è deciso che l’Unione esca dal governo, dopo che l’80% dei voti dei magiari in Romania sono andati al liberale Klaus Iohannis, il vincitore delle presidenziali di novembre.
“Noi riteniamo che il voto, sia nel primo, che soprattutto nel secondo, è stato un messaggio molto chiaro da parte dei nostri elettori e non cerchiamo altre spiegazioni. Noi abbiamo preso questa decisione per consolidare la relazione con i nostri elettori”, ha dichiarato Hunor.
Allo stesso tempo, il leader dei magiari in Romania ha affermato che l’uscita dell’Unione dal governo non genererà instabilità politica, in quanto il PSD e i suoi partner deteranno, anche senza l’UMDR, la maggioranza nel Parlamento. Inoltre, l’UDMR s’impegna a sostenere tutte le azioni che significheranno un passo in avanti per i cittadini, compresi gli etnici magiari in Romania.
(traduzione di Adina Vasile)