Politica: nuove modifiche a Statuto parlamentari
I parlamentari romeni hanno approvato la richiesta della Corte Costituzionale di riduzione, da 45 a 15 giorni, del periodo entro il quale un senatore o deputato può contestare un rapporto dell’Agenzia Nazionale per l’Integrità su una situazione di incompatibilità. Ridotto, da 6 mesi a 30 giorni, anche il periodo entro il quale un parlamentare in una situazione di conflitto d’interessi è sanzionato con il divieto di partcipazione alle plenarie.
Sono queste le modifiche apportate alla Legge sullo Statuto dei parlamentari, documento sul quale, in quasi tutte le legislature, sono state fatte pressioni affinchè fossero modificati certi articoli. Le modifiche fatte, mercoledì, dalla maggioranza parlamentare social-liberale sono state criticate dall’Opposizione democratico-liberale. Il problema dell’immunità dei parlamentari è stato, ripetutamente, all’attenzione dell’opinione pubblica romena, dopo che una serie di politici si sono avvalsi della carica di deputato o senatore per acquisire uno status speciale nel rapporto con la Giustizia.
Il presidente del Senato, il liberale Crin Antonescu, è, tuttavia, del parere che “i termini drammatici o esagerati in cui si è discusso della superimmunità, del fatto che i parlamentari si collocherebbero al di sopra degli altri cittadini, sono inadeguati, perchè non è successo niente di questo genere”.
In visita a Bucarest, il segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, affermava, mercoledì, che la situazione politica in Romania si è stabilizzata e che il Parlamento è in pieno processo di chiarimento della questione dell’immunità parlamentare. In un’intervista a Radio Romania, il dignitario europeo menzionava che è importante che non ci sia un eccesso di immunità, e che i parlamentari possano essere indipendenti da qualsiasi forza dall’esterno e possano avere un controllo sul potere esecutivo. Jagland ha pure dichiarato che ci deve esistere un meccanismo proprio nel Parlamento di cui i cittadini si possano fidare.
“Certo, affermava Jagland, che i parlamentari hanno il diritto di essere giudicati da un tribunale, ma, d’altra parte, come si è visto, di recente, in Slovenia, un organismo anticorruzione ha reso pubbliche informazioni sul premier e sul leader dell’Opposizione che hanno portato alle loro dimissioni. Ciò non vuol dire che sono stati condannati da un tribunale, ma su un leader politico non deve pendere alcun sospetto per quanto riguarda la sua integrità. I dignitari dovrebbero sapere che non devono implicarsi in attività atte a gettare un’ombra di dubbio sul loro mandato”, ha precisato l’esponente europeo.
Ştefan Stoica, 21.03.2013, 13:23
I parlamentari romeni hanno approvato la richiesta della Corte Costituzionale di riduzione, da 45 a 15 giorni, del periodo entro il quale un senatore o deputato può contestare un rapporto dell’Agenzia Nazionale per l’Integrità su una situazione di incompatibilità. Ridotto, da 6 mesi a 30 giorni, anche il periodo entro il quale un parlamentare in una situazione di conflitto d’interessi è sanzionato con il divieto di partcipazione alle plenarie.
Sono queste le modifiche apportate alla Legge sullo Statuto dei parlamentari, documento sul quale, in quasi tutte le legislature, sono state fatte pressioni affinchè fossero modificati certi articoli. Le modifiche fatte, mercoledì, dalla maggioranza parlamentare social-liberale sono state criticate dall’Opposizione democratico-liberale. Il problema dell’immunità dei parlamentari è stato, ripetutamente, all’attenzione dell’opinione pubblica romena, dopo che una serie di politici si sono avvalsi della carica di deputato o senatore per acquisire uno status speciale nel rapporto con la Giustizia.
Il presidente del Senato, il liberale Crin Antonescu, è, tuttavia, del parere che “i termini drammatici o esagerati in cui si è discusso della superimmunità, del fatto che i parlamentari si collocherebbero al di sopra degli altri cittadini, sono inadeguati, perchè non è successo niente di questo genere”.
In visita a Bucarest, il segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, affermava, mercoledì, che la situazione politica in Romania si è stabilizzata e che il Parlamento è in pieno processo di chiarimento della questione dell’immunità parlamentare. In un’intervista a Radio Romania, il dignitario europeo menzionava che è importante che non ci sia un eccesso di immunità, e che i parlamentari possano essere indipendenti da qualsiasi forza dall’esterno e possano avere un controllo sul potere esecutivo. Jagland ha pure dichiarato che ci deve esistere un meccanismo proprio nel Parlamento di cui i cittadini si possano fidare.
“Certo, affermava Jagland, che i parlamentari hanno il diritto di essere giudicati da un tribunale, ma, d’altra parte, come si è visto, di recente, in Slovenia, un organismo anticorruzione ha reso pubbliche informazioni sul premier e sul leader dell’Opposizione che hanno portato alle loro dimissioni. Ciò non vuol dire che sono stati condannati da un tribunale, ma su un leader politico non deve pendere alcun sospetto per quanto riguarda la sua integrità. I dignitari dovrebbero sapere che non devono implicarsi in attività atte a gettare un’ombra di dubbio sul loro mandato”, ha precisato l’esponente europeo.