Politica: il presidente Basescu propone partenariato per l’adesione a Schengen
Nel suo primo discorso tenuto, martedì, davanti alla plenaria del nuovo Parlamento di Bucarest, eletto a dicembre 2012, applaudito dai senatori e deputati dell’Opposizione, ma criticato dai parlamentari della maggioranza, il capo dello stato Traian Basescu ha proposto al Legislativo e al Governo un partenariato in vista dell’obiettivo nazionale di adesione all’Area Schengen. Il presidente ha presentato un set di misure, che, se attuate dalla classe politica, potrebbero assicurare una decisione favorevole all’ingresso della Romania nello spazio di libera circolazione europeo, al Consiglio Giustizia e Affari Interni del prossimo dicembre. Di che misure si tratta?
“Una rapida nomina dei vertici della Procura Generale e della Direzione Nazionale Anticorruzione, l’allontanamento dal Governo dei ministri sotto inchiesta, uno statuto dei parlamentari che li metta alla pari di qualsiasi cittadino davanti alla legge, l’implementazione, in conformità agli impegni assunti, del Codice penale e del Codice di procedura penale. E, non in ultimo, un impegno, proprio del Parlamento, da quello che so, per un Codice di condotta dei parlamentari”, ha precisato il presidente.
Le critiche mosse da Traian Basescu alla maggioranza non hanno riguardato solo quelli che il presidente ha chiamato “i ministri penali”, ma anche alcune dichiarazioni dei politici, che Basescu ha definito “antieuropee”. Il capo dello stato ha riportato alla ribalta la questione della credibilità della Romania, sottolineando che non è legata a quello che fa la diplomazia, ma alle azioni dei politici. Basescu ha pure affermato che la Romania ha tre grandi assi di politica estera: l’appartenenza all’Ue, alla Nato e il partenariato strategico con gli Usa.
Le reazioni dei politici che hanno seguito il discorso del presidente confermano il fatto che l’adesione all’Area Schengen rappresenti una priorità nazionale. Tutti gli obiettivi di politica europea ricordati dal capo dello stato sono priorità anche sull’agenda del Governo, ha affermato il premier Victor Ponta. Il premier ha accennato anche al caso del ministro dei Trasporti Relu Fenechiu, sotto inchiesta.
“Perchè la giustizia non può dire una buona volta, da cinque anni da quando è sotto inchiesta, se il signor Fenechiu sia o meno colpevole? Io ho detto molto chiaramente, nel giorno in cui per la prima volta un giudice si pronuncerà su qualsiasi membro del Governo, quel giorno, se il rispettivo ministro è colpevole, se ne andrà”, ha detto Ponta.
Il presidente del Senato, il liberale Crin Antonescu e i senatori del Partito Nazional-liberale hanno deciso di non essere presenti al discorso del capo dello stato nella plenaria. Nellopinione di Antonescu, Traian Basescu ha perso la legittimità in seguito al referendum per la sua sospensione dall’incarico della scorsa estate.
Mihai Pelin, 13.03.2013, 12:39
Nel suo primo discorso tenuto, martedì, davanti alla plenaria del nuovo Parlamento di Bucarest, eletto a dicembre 2012, applaudito dai senatori e deputati dell’Opposizione, ma criticato dai parlamentari della maggioranza, il capo dello stato Traian Basescu ha proposto al Legislativo e al Governo un partenariato in vista dell’obiettivo nazionale di adesione all’Area Schengen. Il presidente ha presentato un set di misure, che, se attuate dalla classe politica, potrebbero assicurare una decisione favorevole all’ingresso della Romania nello spazio di libera circolazione europeo, al Consiglio Giustizia e Affari Interni del prossimo dicembre. Di che misure si tratta?
“Una rapida nomina dei vertici della Procura Generale e della Direzione Nazionale Anticorruzione, l’allontanamento dal Governo dei ministri sotto inchiesta, uno statuto dei parlamentari che li metta alla pari di qualsiasi cittadino davanti alla legge, l’implementazione, in conformità agli impegni assunti, del Codice penale e del Codice di procedura penale. E, non in ultimo, un impegno, proprio del Parlamento, da quello che so, per un Codice di condotta dei parlamentari”, ha precisato il presidente.
Le critiche mosse da Traian Basescu alla maggioranza non hanno riguardato solo quelli che il presidente ha chiamato “i ministri penali”, ma anche alcune dichiarazioni dei politici, che Basescu ha definito “antieuropee”. Il capo dello stato ha riportato alla ribalta la questione della credibilità della Romania, sottolineando che non è legata a quello che fa la diplomazia, ma alle azioni dei politici. Basescu ha pure affermato che la Romania ha tre grandi assi di politica estera: l’appartenenza all’Ue, alla Nato e il partenariato strategico con gli Usa.
Le reazioni dei politici che hanno seguito il discorso del presidente confermano il fatto che l’adesione all’Area Schengen rappresenti una priorità nazionale. Tutti gli obiettivi di politica europea ricordati dal capo dello stato sono priorità anche sull’agenda del Governo, ha affermato il premier Victor Ponta. Il premier ha accennato anche al caso del ministro dei Trasporti Relu Fenechiu, sotto inchiesta.
“Perchè la giustizia non può dire una buona volta, da cinque anni da quando è sotto inchiesta, se il signor Fenechiu sia o meno colpevole? Io ho detto molto chiaramente, nel giorno in cui per la prima volta un giudice si pronuncerà su qualsiasi membro del Governo, quel giorno, se il rispettivo ministro è colpevole, se ne andrà”, ha detto Ponta.
Il presidente del Senato, il liberale Crin Antonescu e i senatori del Partito Nazional-liberale hanno deciso di non essere presenti al discorso del capo dello stato nella plenaria. Nellopinione di Antonescu, Traian Basescu ha perso la legittimità in seguito al referendum per la sua sospensione dall’incarico della scorsa estate.