Politica: fine prevedibile della crisi politica
L’Unione social-liberale (Usl), che aveva stravinto le elezioni politiche del 2012 in Romania, si è sciolta in seguito al “divorzio” ufficiale tra i socialdemocratici e i liberali.
Ştefan Stoica, 26.02.2014, 10:41
L’Unione social-liberale (Usl), che aveva stravinto le elezioni politiche del 2012 in Romania, si è sciolta in seguito al “divorzio” ufficiale tra i socialdemocratici e i liberali.
Dopo oltre due settimane di tensioni e vertenze provocate principalmente dalle visioni totalmente opposte sulla ristrutturazione del governo, i liberali hanno deciso di separarsi dai socialdemocratici e ritirarsi da tutti gli incarichi ministeriali e dalle strutture governative.
Al termine di una riunione agitata della direzione liberale, il leader del partito Crin Antonescu ha dichiarato che lo scioglimento dell’Usl è avvenuta in modo normale, in quanto aveva perso la ragione di esistere.
“Mi è sembrato onesto non prolungare un festival di ipocrisia e avere il coraggio di constatare quello che è assolutamente vero dal nostro punto di vista, cioè che l’Usl non esiste più in quanto la sua esistenza non aveva più senso, poichè non seguivamo più tutti gli obiettivi assunti”, ha dichiarato Antonescu.
Dal canto loro, i socialdemocratici erano preparati per lo scenario del divorzio, anche se in precedenza il premier Victor Ponta aveva rinnovato ai liberali l’appello alla riconciliazione. I socialdemocratici hanno svelato di aver già avviato le discussioni con l’Unione democratica magiari di Romania per formare una nuova maggioranza.
Il 4 marzo il premier Victor Ponta dovrebbe annunciare una nuova squadra di governo di cui probabilmente faranno parte, accanto ai socialdemocratici, i conservatori, l’Unione nazionale per il progresso della Romania e l’Unione democratica magiari di Romania.
I commentatori spiegano che il motivo reale dello scioglimento dell’Usl non è il rifiuto di Victor Ponta di accettare come vicepremier e ministro dell’Interno il sindaco liberale di Sibiu, Klaus Iohannis.
Crin Antonescu avrebbe preso la decisione di uscire dal governo nel momento in cui ha capito che i socialdemocratici preferirebbero di non sostenerlo come candidato dell’Usl alle presidenziali in programma in autunno, per avere il proprio competitore per la massima carica nello stato, forse il leader Victor Ponta stesso.
D’altra parte, l’Usl era già dalla sua fondazione un progetto definito come discutibile dai commentatori, in quanto promosso da due leader separati da dottrine e uniti solo dalla rivalità comune per il capo dello stato Traian Basescu.
L’Usl si è sciolta senza raggiungere alcuno dei suoi grandi obiettivi: la revoca del capo dello stato, la revisione della Costituzione, il decentramento e il riassestamento amministrativo-territoriale del Paese.