Politica estera: i rapporti romeno-israeliani
La comunità degli ebrei oriundi dalla Romania, stabiliti in Israele, è una tra le più importanti, grazie al numero e al contributo recato alla fondazione e allo sviluppo dello stato. La Romania e Israele vantano un rapporto privilegiato, riconfermato, martedì, a Gerusalemme, dai premier Ludovic Orban e Benjamin Netanyahu. Questo rapporto si riflette nel dialogo politico approfondito, nell’intensificazione della cooperazione economica e nella cooperazione consolidata nel campo della difesa e della sicurezza. I due premier hanno salutato la creazione, il 1o ottobre scorso, del gruppo di lavoro Romania – Israele nel settore economico ed hanno incoraggiato le iniziative concrete in zone d’interesse comune, come l’agricoltura e la gestione dell’acqua, la salute, l’alta tecnologia e l’intelligenza artificiale. I capi dei due governi hanno accennato alla possibilità della produzione congiunta di un vaccino contro il Covid — 19 e alle prospettive della cooperazione bilaterale nel campo della sicurezza energetica.
Ştefan Stoica, 04.11.2020, 12:12
In tutti i colloqui, abbiamo discusso del consolidamento dei rapporti tra la Romania e Israele, dell’approfondimento della cooperazione in molti settori di attività, sia nel campo della difesa, che in quello della salute. Si sa che lo Stato di Israele vanta un sistema sanitario di alto livello, molto avanzato in alcuni rami della medicina e una cooperazione nel settore sanitario, soprattutto nel contesto della pandemia, è assai utile. Abbiamo parlato anche di possibili progetti concreti in questo campo. E’ stata esaminata inoltre la cooperazione nell’agricoltura, soprattutto per quanto riguarda i miglioramenti fondiari”, ha affermato il premier Ludovic Orban.
Durante la visita è stato firmato anche il Protocollo sulla modifica della Convenzione bilaterale per evitare la doppia imposizione e prevenire l’evasione fiscale legata alle imposte sui redditi. Il Protocollo è volto a promuovere gli investimenti stranieri diretti e a stimolare l’interscambio commerciale.
Il capo del governo di Bucarest è stato accolto anche dal presidente dello stato di Israele, Reuven Rivlin, il quale si è congratulato con la Romania per l’impegno ad assumersi il passato, perché promuove la memoria dell’Olocausto e il contrasto dell’antisemitismo ed ha salutato il progetto riguardante la costruzione del Museo Nazionale di Storia degli Ebrei e dell’Olocausto in Romania.
Il premier romeno ha avuto colloqui anche con il capo della diplomazia di Gerusalemme, Gabi Ashkenazi, ed ha auspicato che la normalizzazione dei rapporti di Israele con gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein e il Sudan contribuisca alla stabilità e alla sicurezza nel Medio Oriente. Quanto al processo di pace nella zona, il primo ministro ha ribadito il sostegno di Bucarest a una soluzione ampia e durevole, in cui i due stati, Israele e Palestina, coesistano in pace e sicurezza, l’unica opzione valida che risponde alle aspirazioni di ambo le parti. Il ministro israeliano ha apprezzato la posizione equilibrata e moderata della Romania su questi aspetti.