Politica: 100 anni fa nasceva Coposu, simbolo lotta anticomunista
E’ impossibile quantificare il contributo delle personalità politiche alla ricostruzione della democrazia romena dopo il disastro della dittatura comunista. Però nemmeno i più duri avversari dei primi anni ’90 oserebbero negare al grande politico romeno Corneliu Coposu il ruolo svolto nella trasformazione di un Paese massacrato dal regime.
Ştefan Stoica, 20.05.2014, 13:09
E’ impossibile quantificare il contributo delle personalità politiche alla ricostruzione della democrazia romena dopo il disastro della dittatura comunista. Però nemmeno i più duri avversari dei primi anni ’90 oserebbero negare al grande politico romeno Corneliu Coposu il ruolo svolto nella trasformazione di un Paese massacrato dal regime.
Nato in Transilvania, fedele alla monarchia, alla fede greco-cattolica e al Partito nazionale dei contadini, ha fatto vedere ai romeni un modo diverso di fare politica, subito dopo il 1990, quando i pregiudizi e l’ignoranza sostituivano ancora la saggezza e il buon senso.
Dal suo modo di essere mancavano il tradimento, il compromesso che compromette e le transazioni di valori e principi. 17 anni di reclusione nelle più orrende prigioni comuniste non hanno scosso la sua fede in democrazia e giustizia.
Negli anni ’80, i più duri della dittatura di Nicolae Ceausescu, ha ingannato la vigilanza del regime che lo aveva messo al bando, riuscendo ad affiliare il Partito Nazionale dei Contadini ai democristiani europei.
Dopo il 1990, ha imposto il Partito Nazionale dei Contadini Democristiano come leader dell’opposizione e ha gettato le basi della Convenzione Democratica, che riuniva tutti i partiti e i gruppi civici che percepivano il Fronte della Salvezza Nazionale e il suo leader, Ion Iliescu, come freni al ripristino della democrazia.
Fu Corneliu Coposu a coniare la parola “criptocomunista”, per definire i politici ancora tributari alle abitudini di attivisti del regime, più o meno contestatari palesi del pluralismo e dell’economia di mercato. Per i suoi meriti, nel 1995 la Francia gli ha conferito l’Ordine Nazionale della Legion d’Onore, la massima onorificenza concessa agli stranieri.
Si è spento l’11 novembre del 1995, e la sua scomparsa ha provocato un’enorme ondata di simpatia popolare, che ha contribuito in maniera decisiva alla vittoria della Convenzione Democratica alle elezioni politiche e presidenziali del 1996.
Analisti, commentatori e simpatizzanti di destra concordano che i gravi errori di governo, il declino e lo smembramento della Convenzione Democratica, seguiti dal crollo del Partito Nazionale dei Contadini Democristiano in un anonimato dal quale sembra incapace di uscire, sono stati possibili in quanto i successori di Coposu non hanno raggiunto la sua intelligenza e visione politica.
E come moralità, qualsiasi tentativo di fare dei paragoni sembra indecente. Quando Corneliu Coposu si è spento, la giornalista Tia Serbanescu notava che il grande politico, per tanti anni incarcerato, “è stato ora arrestato dalla Morte”.