Polemiche sui nuovi provvedimenti fiscali
I due decreti adottati dal Governo con la procedura d’urgenza, che prevedono rispettivamente la revisione delle leggi sulla giustizia e nuove tasse in settori economici chiave – banche, telecomunicazioni, energia – hanno acceso il discorso pubblico e reso ancora più tesi i rapporti comunque deteriorati tra la maggioranza di sinistra e le opposizioni di destra. Entrambi i decreti hanno in comune il fatto di essere stati adottati dal governo PSD-ALDE senza previa consultazione con gli esponenti dei settori interessati, nonchè di essere stati duramente criticati nel Paese, ma anche all’estero, soprattutto dai partner europei. La premier Viorica Dancila ha dovuto rispondere ieri alle accuse mosse dall’opposizione sul decreto d’urgenza che, stando alle opposizioni PNL e USR, va abrogato, in quanto lede l’ambiente d’affari, le banche e l’edilizia.
Ştefan Stoica, 05.03.2019, 14:13
I due decreti adottati dal Governo con la procedura d’urgenza, che prevedono rispettivamente la revisione delle leggi sulla giustizia e nuove tasse in settori economici chiave – banche, telecomunicazioni, energia – hanno acceso il discorso pubblico e reso ancora più tesi i rapporti comunque deteriorati tra la maggioranza di sinistra e le opposizioni di destra. Entrambi i decreti hanno in comune il fatto di essere stati adottati dal governo PSD-ALDE senza previa consultazione con gli esponenti dei settori interessati, nonchè di essere stati duramente criticati nel Paese, ma anche all’estero, soprattutto dai partner europei. La premier Viorica Dancila ha dovuto rispondere ieri alle accuse mosse dall’opposizione sul decreto d’urgenza che, stando alle opposizioni PNL e USR, va abrogato, in quanto lede l’ambiente d’affari, le banche e l’edilizia.
Con la sua entrata in vigore, le bollette di elettricità e gas sono diventate più salate, e i mutui più cari, ha detto Raluca Turcan, capogruppo liberale alla Camera del deputati, ricordando che la responsabilità legale spetta alla premier, anche se i veri promotori fossero, in realtà, il leader socialdemocratico Liviu Dragnea e il consigliere economico della Dancila, Darius Valcov. Avete firmato questo decreto infelice, che ha trasformato la vita dei romeni in un incubo. Il decreto d’urgenza 114 è il decreto della cupidigia del gruppo guidato da Dragnea e Valcov, il decreto che impone nuove tasse, che ostacola il pilastro pensioni della giovane generazione e che costringe le amministrazioni locali ad aumentare le tasse e le imposte, ha detto Raluca Turcan.
In replica, la premier Viorica Dancila ha sottolineato che le misure previste dal decreto stimolano lo sviluppo economico tramite maggiori investimenti. Allo stesso tempo, proteggerebbero il consumo di energia elettrica delle famiglie. Vi sembra normale che i romeni paghini interessi doppi rispetti agli altri cittadini dell’Unione Europea? Dà fastidio a qualcuno il fatto che noi pensiamo in romeno? Con il decreto 114 abbiamo voluto che quei miliardi di euro vadano al bilancio di stato per la costruzione di scuole, ospedali e autostrade. Nel settore energetico, le famiglie che consumano energia elettrica saranno protette da un nuovo meccanismo, precisamente dal servizio universale destinato agli utenti casalinghi, ha detto la premier Viorica Dancila.
Se l’USR ha rimproverato alla maggioranza che, con le nuove misure fiscali, spinge le agenzie di rating ad abbassare le valutazioni sulla Romania e mette in pericolo la gestione delle pensioni private, l’ALDE – partner del PSD al governo – ha accusato l’opposizione di incutere panico tra la popolazione. L’UDMR appoggia la maggioranza parlamentare PSD-ALDE, però ritiene che l’applicazione del decreto va rinviata. Stando all’UDMR, la pratica di adottare dei decreti d’urgenza sull’ultimo rettilineo di un anno fiscale, con applicabilità quasi immediata, deve cessare in quanto provoca incertezze e confusione. Anche l’Alleanza delle Confederazioni Padronali di Romania ha sollecitato il rinvio dell’applicazione di certi provvedimenti del decreto, al fine di individuare delle soluzioni in grado di rispondere alla meta del governo, ma senza ledere notevolmente l’ambiente socio-economico.