Più chance per Laura Codruţa Kovesi
La Francia ritirerà il proprio candidato alla direzione della futura Procura Europea e sosterrà la romena Laura Kodruţa Kovesi per l’investitura nella carica. Lo ha reso pubblico l’Amministrazione Presidenziale di Bucarest, in seguito ad un colloquio telefonico tra il presidente Klaus Iohannis e il suo omologo francese, Emmanuel Macron. Sebbene provenienti da famiglie politiche europee rivali, il centrista Macron ha promesso al popolare Iohannis che ritirerà la candidatura del suo compatriotta Jean Francois Bohnert, il quale era stato sostenuto anche dall’ex Consiglio dell’Unione Europea, presieduto dal Governo di sinistra di Bucarest. Il Parlamento Europeo ha sostenuto, invece, la Kovesi sia nella precedente legislatura, che in quella attuale. D’altronde, il presidente del nuovo legislativo comunitario, David Sassoli, ha trasmesso una lettera al Consiglio dell’UE, in cui ha ricordato il pieno sostegno degli eurodeputati alla candidata romena.
Bogdan Matei, 22.07.2019, 13:09
Secondo la legislazione europea, il procuratore capo viene nominato in seguito all’accordo tra il Parlamento e il Consiglio per un mandato di sette anni, che non può essere rinnovato. Protagonista della lotta anticorruzione per alcuni, capo di un sistema poliziesco abusivo per altri, la Kovesi è stata spesso considerata la più forte donna in Romania. Poco prima di essere rimossa dalla carica, a giugno 2018, dal presidente Klaus Iohannis, in seguito ad una decisione della Corte Costituzionale, lei ammetteva, però, a New York, in occasione di un dibattito organizzato presso la sede dell’ONU, che la maggiore sfida per la Romania è il mantenimento dell’indipendenza dei giudici e dei procuratori. “Ci sono stati tentativi ripetuti di modificare la legislazione anticorruzione per limitare gli strumenti legislativi utilizzati dai procuratori anticorruzione o per la depenalizzazione di alcuni reati. Ci sono state situazioni in cui è stata rifiutata la rimozione dell’immunità ai politici accusati di corruzione. L’intero sistema giudiziario si è confrontato con attacchi tramite fake news o dichiarazioni atte a indebolire la fiducia nella giustizia” — ha riassunto il capo della DNA la storia del recente periodo, in cui la maggioranza governativa PSD-ALDE è stata accusata di cercare di fermare la lotta alla corruzione e di sottomettere i magistrati.
Al di là delle polemiche, ci sono però le statistiche. Negli ultimi cinque anni, durante il mandato della Kovesi, la DNA ha rinviato a giudizio 14 ministri ed ex ministri e 53 parlamentari. 27 di loro sono già condannati in via definitiva. Nello stesso periodo, la Direzione ha disposto misure assicurative di oltre 2,3 miliardi di dollari. Di recente, la neo premier pro-europea della confinante Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona), Maia Sandu, ha annunciato che vorrebbe avere un procuratore europeo a capo della procura generale e che ha inviato una proposta in tal senso all’ex capo della DNA romena. I commentatori sono, però, sempre più sicuri che la Kovesi è il futuro capo della Procura Europea, istituzione che diventerà operativa l’anno prossimo.