Perturbazioni sul mercato dell’energia in Romania
Coperta dalle prime nevicate già dal mese di novembre e colpita da temperature più basse rispetto ai precedenti inverni, la Romania ha “tremato” ancora di più questo mese, dopo l’avvio di uno sciopero dei minatori del Complesso Energetico Oltenia. Per quasi una settimana, i minatori, scontenti a causa degli stipendi bassi, si sono presentati al lavoro, ma hanno rifiutato di lavorare. Un settore della Centrale Termica di Rovinari è stato chiuso, causa la diminuzione delle riserve di carbone, prima che il Tribunale Gorj decidesse che lo sciopero era illegale e disponesse la sua cessazione.
Bogdan Matei, 18.01.2019, 13:34
Coperta dalle prime nevicate già dal mese di novembre e colpita da temperature più basse rispetto ai precedenti inverni, la Romania ha “tremato” ancora di più questo mese, dopo l’avvio di uno sciopero dei minatori del Complesso Energetico Oltenia. Per quasi una settimana, i minatori, scontenti a causa degli stipendi bassi, si sono presentati al lavoro, ma hanno rifiutato di lavorare. Un settore della Centrale Termica di Rovinari è stato chiuso, causa la diminuzione delle riserve di carbone, prima che il Tribunale Gorj decidesse che lo sciopero era illegale e disponesse la sua cessazione.
La direzione della compagnia afferma che le perdite sono ammontate a 15 milioni di lei al giorno. Nell’insieme, il sistema energetico nazionale ha prodotto meno del fabbisogno, cosicché la Romania ha continuato ad importare energia. Dopo i negoziati col ministro dell’Energia, Anton Anton, i leader dei minatori in sciopero hanno ottenuto aumenti salariali e voucher di vacanza per tutti i dipendenti della compagnia. Il ministro ha promesso che cercherà di far eliminare l’imposta del 2% sul fatturato per le compagnie che producono energia utilizzando carbone. La situazione tesa nella Valle del Jiu si è trovata anche sull’agenda della seduta di giovedì del Governo di Bucarest.
La presentazione urgente delle riserve di carbone rispetto all’anno scorso, un’analisi dettagliata sui redditi dei minatori e sulle condizioni di lavoro, nonché soluzioni concrete per la modernizzazione del Complesso Energetico Oltenia sono state le misure disposte dalla premier Viorica Dăncilă. In più, il Corpo di Controllo del primo ministro effettua, nuovamente, verifiche sul posto, dove anche l’anno scorso sono state svolte due azioni, in seguito alle quali sono state avvertite le istituzioni di diritto penale. Il capo dell’Esecutivo ha chiesto anche alle istituzioni del settore sicurezza nazionale di indagare le eventuali speculazioni apparse sul mercato dell’energia a causa della situazione in Oltenia.
Viorica Dăncilă: Siamo stati informati ieri, con un ritardo non permesso e sospetto, della situazione grave esistente presso il Complesso Energetico Oltenia. Abbiamo sollecitato stamattina a tutte le strutture di sicurezza nazionale informazioni legate a questa situazione estremamente grave e la verifica delle voci apparse nello spazio pubblico sull’acquisto di energia da altri Paesi a prezzi molto alti, in modo da poter chiarire se esiste un legame tra questo blocco e il desiderio di certe persone di fare speculazioni ai danni dei romeni.”
Il prezzo dell’energia elettrica in borsa è stato molto oscillante negli ultimi giorni ed è aumentato significativamente durante lo sciopero, arrivando ad uno dei più alti livelli in Europa e diminuendo del 26% dopo la cessazione dello sciopero. La premier ha promesso che, dopo aver ricevuto tutti i dati, prenderà le misure che si impongono, di modo che non siano più danneggiati la sicurezza e il funzionamento del sistema energetico nazionale.