Pensioni d’oro: tassazione contestata alla Corte Costituzionale
Da camera decisionale, i deputati romeni hanno votato mercoledì un ddl che istituiva una tassa per le indennità e i redditi per il limite di età, adottato in procedenza dal Senato e appoggiato in plenaria da tutti i gruppi parlamentari. Si tratta di un’iter di giustizia sociale, hanno detto i parlamentari, nelle condizioni in cui i divari tra le pensioni civili e quelle istituite tramite leggi speciali sono in alcuni casi allucinanti. Il più clamoroso caso è la pensione di oltre 15.000 euro – d’altronde la più gigantesca in Romania – incassata da un ex procuratore comunista, ex comandante di carcere. In questo momento, la pensione media in Romania supera di poco più l’equivalente di 250 euro.
Corina Cristea, 19.06.2020, 11:58
Da camera decisionale, i deputati romeni hanno votato mercoledì un ddl che istituiva una tassa per le indennità e i redditi per il limite di età, adottato in procedenza dal Senato e appoggiato in plenaria da tutti i gruppi parlamentari. Si tratta di un’iter di giustizia sociale, hanno detto i parlamentari, nelle condizioni in cui i divari tra le pensioni civili e quelle istituite tramite leggi speciali sono in alcuni casi allucinanti. Il più clamoroso caso è la pensione di oltre 15.000 euro – d’altronde la più gigantesca in Romania – incassata da un ex procuratore comunista, ex comandante di carcere. In questo momento, la pensione media in Romania supera di poco più l’equivalente di 250 euro.
Un emendamento inoltrato dall’USR e dal PSD (all’opposizione) e dai liberali (al governo) prevede che le pensioni per un valore massimo di 2.000 lei (circa 410 euro) non saranno tassate, mentre quelle comprese tra i 2.000 e i 7.000 lei (quasi 1.450 euro) saranno soggette a un’imposta del 10%. Infine, le pensioni di oltre 7.000 lei saranno tassate dell’85% per la somma che supera i 7.001 lei. Tra i beneficiari delle cosiddette pensioni speciali si annoverano i giudici, i procuratori, i parlamentari e i sindaci. Il ddl adottato mercoledì non includeva, però, anche i senatori e i deputati, aspetto che richiedeva la revisione dello statuto, per cui il Legislativo è tornato ieri sulla legge che modifica il Codice fiscale, adottando la tassazione progressiva anche in riferimento ai parlamentari.
Invano e in disaccordo con la maggioranza, l’Unione Salvate Romania si è pronunciata per un ddl volto ad abrogare le pensioni speciali dei parlamentari, spiegando che la tassazione attraverso il Codice fiscale non va soggetta alla plenaria riunita. Per questo motivo, la legge sarà bocciata dalla Corte Costituzionale, dal momento che è stata votata, praticamente, per due volte: dai deputati, come camera decisionale, e dalla plenaria riunita, per modificare il Codice fiscale, spiega il leader dell’USR, Dan Barna. E’ proprio come in un film in cui mettete dinamite al fondamento costituzionale di questa legge, per essere sicuri che la Corte Costituzionale la boccierà, ha detto Dan Barna.
Da parte loro, il PSD e il PNL hanno spiegato che sempre le decisioni della CCR richiedono la revisione dello statuto dei parlamentari nella seduta congiunta del Legislativo. Sia i socialdmeocratici che i liberali hanno ribadito che la misura significa giustizia sociale e si sono dichiarati sorpresi che l’USR sia stato contrario.
Prevedibilmente, l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia e il Difensore Civico hanno contestato la legge alla Corte Costituzionale. La prima critica il fatto che sono ignorate decisioni specifiche successive della Corte e che il Consiglio Superiore della Magistratura non è stato consultato, ritenendo inoltre che siano stati violati parecchi principi, come la tassazione fiscale giusta ed equa e l’indipendenza dei giudici.
La Corte Costituzionale aveva bocciato anche lo scorso mese una normativa che abrogava le pensioni speciali, accogliendo favorevolmente le contestazioni dell’Alta Corte e del Difensore Civico.