Parlamento: Romania, le priorità della nuova sessione
Il primo giorno dell’autunno segna anche l’inizio della nuova sessione del Parlamento bicamerale di Bucarest. Stando ai suoi dirigenti, la massima priorità della coalizione governativa PNL – USR/PLUS – UDMR è il ddl che riguarda i consumatori vulnerabili. Già adottata dal Senato, la normativa è arrivata alla Camera e prevede la concessione di aiuti finanziari statali alle famiglie a basso reddito per coprire parzialmente le bollette di energia elettrica e gas, che minacciano di espolodere d’inverno. Dall’opposizione, i socialdemocratici (PSD) chiedono dibattiti e adozione urgente della legge, sostenendo la sua applicabilità a partire dalla stagione fredda in arrivo e non dall’anno prossimo, come propone il Governo. I socialdemocratici si pronunciano anche per un calmiere dei prezzi, se il mercato registrerà una crescita artificiale delle tariffe per l’energia.
Bogdan Matei, 01.09.2021, 10:58
Al Senato, notano i commentatori, è attesa una decisione dei leader della coalizione governativa sulla formula di scioglimento della Sezione speciale per l’investigazione dei reati in giustizia, definita dagli esperti romeni e stranieri come un’invenzione inutile, volta a intimidire i magistrati e a bloccare la lotta alla corruzione. Tutte le voci della coalizione sostengono di concordare sullo scioglimento di questa sezione, creata dall’ex maggioranza di sinistra, ma di non aver raggiunto il consenso politico su una soluzione.
Sempre al Senato, il PSD, epurato in gran misura dai personaggi con un notevole palmares delinquenziale che ruotavano attorno all’ex capo della sinistra, Liviu Dragnea, vuole inoltre dibattito e adozione urgente del ddl che vieta alle persone coinvolte in reati penali l’accesso alle cariche pubbliche, tema ricorrente per anni nel discorso politico della destra. I socialdemocratici contemplano anche una mozione di sfiducia al governo guidato dal liberale Florin Cîţu.
I commentatori notano la posizione confortevole del PSD nei più recenti sondaggi demoscopici. Se domenica prossima si tenessero elezioni, il PSD raccoglierebbe il 35% dei voti, mentre il PNL solo il 21%. Terza nei consensi, l’opposizione nazionalista AUR si aggiudicherebbe il 15%, di un punto percentuale in più rispetto all’USR/PLUS. Come al solito, l’Unione Democratica Magiari di Romania sta proprio sulla soglia di sbarramento del 5%.
Per di più, la coalizione è lungi dal funzionare impeccabilmente e, dallo scioglimento della Sezione speciale all’elezione dei sindaci a due turni, ha accumulato numerosi ritardi rispetto alle attese del proprio elettorato. Infine, sempre quest’autunno, sia il PNL che l’USR/PLUS hanno in programma i congressi per l’elezione delle nuove dirigenze. Il che, come vuole la tradizione sulla scena politica romena, scatena una lotta spietata, condita da colpi bassi e scandali che allettano la stampa.