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Parlamento: priorità della prima sessione 2013


La revisione della Costituzione, il riassestamento territoriale, l’adozione dello Statuto dei parlamentari sono alcune delle priorità della nuova sessione parlamentare di Bucarest. Sia la maggioranza che l’opposizione hanno dichiarato all’unisono che desiderano la modifica della Legge fondamentale. Ma, se i democratico-liberali, il principale partito all’opposizione, si pronunciano per il rispetto dell’esito del referendum del 2009, quando i romeni hanno detto sì ad un parlamento monocamerale con un massimo di 300 membri, l’Unione social-liberale (al governo), si pronuncia per due camere con attribuzioni diverse. In seguito alle politiche dello scorso 9 dicembre, il Senato e la Camera dei Deputati contano attualmente quasi 600 membri. La revisione della Costituzione dovrebbe chiarire anche le attribuzioni del presidente e della Corte Costituzionale.

Parlamento: priorità della prima sessione 2013
Parlamento: priorità della prima sessione 2013

, 05.02.2013, 12:24


La revisione della Costituzione, il riassestamento territoriale, l’adozione dello Statuto dei parlamentari sono alcune delle priorità della nuova sessione parlamentare di Bucarest. Sia la maggioranza che l’opposizione hanno dichiarato all’unisono che desiderano la modifica della Legge fondamentale. Ma, se i democratico-liberali, il principale partito all’opposizione, si pronunciano per il rispetto dell’esito del referendum del 2009, quando i romeni hanno detto sì ad un parlamento monocamerale con un massimo di 300 membri, l’Unione social-liberale (al governo), si pronuncia per due camere con attribuzioni diverse. In seguito alle politiche dello scorso 9 dicembre, il Senato e la Camera dei Deputati contano attualmente quasi 600 membri. La revisione della Costituzione dovrebbe chiarire anche le attribuzioni del presidente e della Corte Costituzionale.




Un’altra priorità dei parlamentari è la Legge sullo Statuto dei parlamentari, rinviata dal capo dello stato Traian Basescu al Legislativo. Basescu chiede, in particolar modo, il riesame delle modifiche relative alle situazioni di incompatibilità e al conflitto d’interessi che, nella sua opinione, sarebbero in contraddizione con le raccomandazioni della Commissione Europea nel recente rapporto sui progressi nella giustizia romena stilato nell’ambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica. Il presidente della Camera dei Deputati, il socialdemocratico Valeriu Zgonea ha detto che alcuni requisiti del presidente sono stati riuniti.




“Il presidente ci raccomanda di discutere con l’Agenzia Nazionale per l’Integrità e con il Pubblico Ministero al fine di prendere queste misure, il che abbiamo già fatto. Ci raccomanda di discutere con le ong, con cui abbiamo avuto un dialogo, e accenna a due capitoli del precedente testo del Meccanismo di Cooperazione e Verifica, che noi abbiamo rispettato. Ci raccomanda di andare verso l’implementazione del Codice di Condotta, il che significa che i passi compiuti sono dei passi normali, corretti”, ha dichiarato Valeriu Zgonea.




D’altra parte, nell’attuale sessione, i parlamentari affronteranno anche il riassestamento territoriale. Un progetto promosso dal Partito democratico-liberale prevede che le attuali 40 province siano sostituite da 8 province maggiori. L’Unione social-liberale propone invece 8 regioni di sviluppo, mentre l’Unione democratica magiari di Romania – 16. Il premier Victor Ponta ha ricordato che il riassestamento va attuato nel 2013, sottolineando che, in assenza di regioni riconosciute nella Costituzione, nella programmazione finanziaria 2014-2020 non si potrà più accedere a fondi europei. Sarebbe per la prima volta che cambierebbe la suddivisione amministrativa del territorio del Paese, dopo il 1968. (trad. Adina Vasile)

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