Parlamento: mozione di sfiducia bocciata
Il Governo guidato dal liberale Florin Cîțu ha superato, ieri, il test della prima mozione di sfiducia, avviata dal principale partito all’opposizione, il PSD, scontento delle misure dell’Esecutivo di Bucarest in settori-chiave e del modo in cui è stato redatto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. 234 voti erano necessari affinché l’iniziativa dei socialdemocratici portasse allo scioglimento del governo in carica da sei mesi, però hanno votato a favore della mozione solo 201 parlamentari — i promotori dell’iniziativa e i rappresentanti dell’AUR, ultranazionalista. I parlamentari della maggioranza hanno rispettato la decisione della coalizione di centro-destra, al governo: sono rimasti nell’aula della plenaria congiunta, ma non hanno espresso il loro voto.
Corina Cristea, 30.06.2021, 14:08
Durante i dibattiti, i socialdemocratici hanno affermato che, tramite le misure adottate, l’attuale governo PNL-USR-PLUS-UDMR non osserva il diritto all’istruzione e alla salute, ignora i provvedimenti costituzionali e promuove politiche economiche che portano al calo del tenore di vita. Il leader socialdemocratico, Marcel Ciolacu: “Miliardi di euro presi in prestito non sono arrivati né ai bambini, né ai pensionati, né al settore privato. Sono arrivati ai vostri amici di partito. Niente per i romeni! Niente per l’agricoltura! Niente per l’istruzione e per la salute! Niente per le compagnie romene! Tutto per voi! Avete distrutto sistematicamente qualsiasi traccia di fiducia e credibilità della campagna vaccinale.”
L’economia romena è riuscita a superare la maggiore crisi degli ultimi 100 anni e la coalizione è forte e pronta a continuare a governare, sebbene il PSD abbia boicottato dal Parlamento le riforme avviate dal Governo, ha risposto Florin Cîţu, direttamente interessato dalla mozione: “Avete solo disseminato panico tra i romeni! L’economia sta andando molto bene. Il tasso inflazionistico è inferiore a qualsiasi altro periodo in cui la Romania è stata governata da socialisti, gli interessi pure. I redditi dei romeni aumentano a quasi il doppio rispetto al tasso inflazionistico. Interessi più bassi, redditi che aumentano più velocemente del tasso inflazionistico — lezione di economia. Così aumenta il potere d’acquisto! E il numero di posti di lavoro.”
Accuse contro il governo ha lanciato anche il co-presidente dell’AUR, George Simion, affermando che i dipendenti delle Ferrovie Romene sono assai scontenti perché non esiste alcuna prospettiva per il trasporto ferroviario in Romania. E lo stesso vale per i trasportatori, i proprietari di ristoranti, che dichiarano di non aver ricevuto alcun sostegno, i piccoli produttori romeni non sono protetti, non hanno accesso agli ipermercati, mentre i prezzi sono aumentati e il tenore di vita è abbassato.
“La mozione di sfiducia contro il Governo è stata bocciata. La Rivoluzione del buon governo va avanti. A differenza dai firmatari di questo esercizio di demagogia ipocrita di oggi — ha affermato, d’altra parte, il vicepremier Dan Barna, co-presidente dell’USR-PLUS — noi stiamo cercando di migliorare il Paese. Il piano di questo Governo e della coalizione è di implementare alcune riforme a lungo termine, riforme robuste per la Romania”.