Papa Francesco in Romania: pellegrinaggio a Sumuleu, eredità della Transilvania
“Questo pellegrinaggio annuale appartiene alleredità della Transilvania, ma onora insieme le tradizioni religiose romena e ungherese; vi partecipano anche fedeli di altre confessioni ed è un simbolo di dialogo, unità e fraternità; un appello a recuperare le testimonianze di fede divenuta vita e di vita fattasi speranza.” Così Papa Francesco alla Santa Messa celebrata oggi al Santuario Mariano di Şumuleu Ciuc, in una zona dellest della Transilvania abitata da popolazione a maggioranza ungherese, nota per il più grande pellegrinaggio cattolico annuale dellEuropa centro-orientale.
“Pellegrinare è sapere che veniamo come popolo alla nostra casa. È sapere che abbiamo coscienza di essere popolo. Un popolo la cui ricchezza sono i suoi mille volti, mille culture, lingue e tradizioni; il santo Popolo fedele di Dio che con Maria va pellegrino cantando la misericordia del Signore”, ha aggiunto il santo Padre. Pellegrinare significa sentirsi chiamati e spinti a camminare insieme chiedendo al Signore la grazia di trasformare vecchi e attuali rancori e diffidenze in nuove opportunità per la comunione, ha detto Sua Santità, che ha deposto ai piedi della Madonna una Rosa dOro, in segno di devozione mariana.
Ventanni fa, San Giovanni Paolo II ha visitato per la prima volta il Paese, limitandosi però alla capitale, Bucarest. Gli dispiacque molto non poter visitare la Transilvania dove vive la maggioranza dei Suoi fedeli, ma promesse che se fosse ritornato ancora una volta ci avrebbe comunque visitato, ha detto, da parte sua, Mons. György-Miklós Jakubínyi, arcivescovo romano-cattolico di Alba Iulia. “Dopo ventanni, Lei, Santo Padre, ha adempito quelle promesse”, ha detto larcivescovo.
Dal Santuario Mariano, Papa Francesco è andato a visitare la Casa Arcidiocesana Jakab Antal Haz, alla quale ha offerto in dono una rappresentazione del sacro Cuore di Gesù, interamente realizzato in filigrana di carta multicolore. Nel pomeriggio, è a Iaşi, nel nord-est, dove vive una cospicua comunità cattolica e dove visiterà la Cattedrale di Santa Maria Regina e incontrerà la gioventù e le famiglie.
Domani, il Sommo Pontefice si recherà domani a Blaj, in Transilvania, dove proclamerà beati sette vescovi greco-cattolici martiri durante il regime comunista. Sempre a Blaj, Papa Francesco incontrerà anche la comunità rom di questa città.
Iuliana Sima Anghel, 01.06.2019, 15:44
“Questo pellegrinaggio annuale appartiene alleredità della Transilvania, ma onora insieme le tradizioni religiose romena e ungherese; vi partecipano anche fedeli di altre confessioni ed è un simbolo di dialogo, unità e fraternità; un appello a recuperare le testimonianze di fede divenuta vita e di vita fattasi speranza.” Così Papa Francesco alla Santa Messa celebrata oggi al Santuario Mariano di Şumuleu Ciuc, in una zona dellest della Transilvania abitata da popolazione a maggioranza ungherese, nota per il più grande pellegrinaggio cattolico annuale dellEuropa centro-orientale.
“Pellegrinare è sapere che veniamo come popolo alla nostra casa. È sapere che abbiamo coscienza di essere popolo. Un popolo la cui ricchezza sono i suoi mille volti, mille culture, lingue e tradizioni; il santo Popolo fedele di Dio che con Maria va pellegrino cantando la misericordia del Signore”, ha aggiunto il santo Padre. Pellegrinare significa sentirsi chiamati e spinti a camminare insieme chiedendo al Signore la grazia di trasformare vecchi e attuali rancori e diffidenze in nuove opportunità per la comunione, ha detto Sua Santità, che ha deposto ai piedi della Madonna una Rosa dOro, in segno di devozione mariana.
Ventanni fa, San Giovanni Paolo II ha visitato per la prima volta il Paese, limitandosi però alla capitale, Bucarest. Gli dispiacque molto non poter visitare la Transilvania dove vive la maggioranza dei Suoi fedeli, ma promesse che se fosse ritornato ancora una volta ci avrebbe comunque visitato, ha detto, da parte sua, Mons. György-Miklós Jakubínyi, arcivescovo romano-cattolico di Alba Iulia. “Dopo ventanni, Lei, Santo Padre, ha adempito quelle promesse”, ha detto larcivescovo.
Dal Santuario Mariano, Papa Francesco è andato a visitare la Casa Arcidiocesana Jakab Antal Haz, alla quale ha offerto in dono una rappresentazione del sacro Cuore di Gesù, interamente realizzato in filigrana di carta multicolore. Nel pomeriggio, è a Iaşi, nel nord-est, dove vive una cospicua comunità cattolica e dove visiterà la Cattedrale di Santa Maria Regina e incontrerà la gioventù e le famiglie.
Domani, il Sommo Pontefice si recherà domani a Blaj, in Transilvania, dove proclamerà beati sette vescovi greco-cattolici martiri durante il regime comunista. Sempre a Blaj, Papa Francesco incontrerà anche la comunità rom di questa città.