Pandemia, curva dei contagi in discesa
Il virus che ha capovolto il mondo da più di 2 anni comincia finalmente a perdere terreno. Come dappertutto nel mondo, anche in Romania, la curva dei contagi è in discesa e lo dimostrano tutti gli indici. Il numero dei nuovi contagi da SARS-CoV-2 è diminuito la settimana scorsa rispetto alla precedente, da 160.000 a 110.000, il che vuol dire un calo di circa il 30%. Anche l’incidenza dei contagi per mille abitanti a livello delle province è in calo, ma resta al livello rosso, da 3,18 in provincia di Suceava (nord-est) a 23,5 per mille abitanti in quella di Ilfov, nei pressi di Bucarest. Nella capitale, l’incidenza si è mantenuta a oltre il 30%. Ieri sono stati riferiti circa 7.700 nuovi contagi, livello che non si era più registrato dall’inizio della quinta ondata, oltre un mese fa. Tuttavia, nelle terapie intensive, sono ricoverati in condizioni gravi oltre 1000 malati e i decessi non si fermano. Le vittime sono, nella maggior parte, persone non vaccinate.
In Romania, la campagna vaccinale prosegue, però, rispetto agli altri stati dell’UE che vantano percentuali molto alte di persone immunizzate anche con la terza dose, sembra essere finita. Ieri, le autorità hanno riferito la somministrazione di meno di 4000 dosi di vaccino in 24 ore, di cui poco più di 400 hanno rappresentato la prima dose. Dall’inizio della campagna vaccinale, a dicembre 2020, hanno completato il ciclo vaccinale solo poco più di 8 milioni di persone. I medici richiamano l’attenzione che la pandemia non è finita e che l’osservanza delle misure di protezione sanitaria e il proseguimento del processo di vaccinazione sono ancora estremamente importanti. Loro sottolineano che gli altri stati si sono permessi di rimuovere una serie di restrizioni appunto perché hanno tassi alti di vaccinazione, non toccati e apparentemente impossibili da raggiungere in Romania.
Le autorità parlano, al momento, di un allentamento graduale e stanno lavorando a più scenari, però sottolineano costantemente che le decisioni saranno prese a seconda dell’evolversi della situazione negli ospedali. Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha affermato che più importante della data alla quale inizierà l’applicazione di nuove misure è che la popolazione si protegga dal virus SARS-CoV-2. Il ministro ha sottolineato che la mascherina protettiva, soprattutto negli spazi chiusi, resterà la principale raccomandazione. Dobbiamo essere tutti consapevoli e cercare di contenere la trasmissione, proteggere noi stessi e i nostri cari e tutto ciò ci porterà quanto prima alla normalità”, ha sottolineato il ministro della Salute. Nella maggior parte degli stati europei si verifica un regresso della pandemia di coronavirus. Ciononostante, in Olanda, ad esempio, le autorità raccomandano la somministrazione della terza dose del vaccino anti-COVID, per diminuire il numero dei ricoveri ospedalieri dei pazienti infettati con il ceppo Omicron. Mentre gli italiani con problemi di immunità sono consigliati di vaccinarsi anche con la quarta dose.
Ştefan Stoica, 21.02.2022, 13:46
Il virus che ha capovolto il mondo da più di 2 anni comincia finalmente a perdere terreno. Come dappertutto nel mondo, anche in Romania, la curva dei contagi è in discesa e lo dimostrano tutti gli indici. Il numero dei nuovi contagi da SARS-CoV-2 è diminuito la settimana scorsa rispetto alla precedente, da 160.000 a 110.000, il che vuol dire un calo di circa il 30%. Anche l’incidenza dei contagi per mille abitanti a livello delle province è in calo, ma resta al livello rosso, da 3,18 in provincia di Suceava (nord-est) a 23,5 per mille abitanti in quella di Ilfov, nei pressi di Bucarest. Nella capitale, l’incidenza si è mantenuta a oltre il 30%. Ieri sono stati riferiti circa 7.700 nuovi contagi, livello che non si era più registrato dall’inizio della quinta ondata, oltre un mese fa. Tuttavia, nelle terapie intensive, sono ricoverati in condizioni gravi oltre 1000 malati e i decessi non si fermano. Le vittime sono, nella maggior parte, persone non vaccinate.
In Romania, la campagna vaccinale prosegue, però, rispetto agli altri stati dell’UE che vantano percentuali molto alte di persone immunizzate anche con la terza dose, sembra essere finita. Ieri, le autorità hanno riferito la somministrazione di meno di 4000 dosi di vaccino in 24 ore, di cui poco più di 400 hanno rappresentato la prima dose. Dall’inizio della campagna vaccinale, a dicembre 2020, hanno completato il ciclo vaccinale solo poco più di 8 milioni di persone. I medici richiamano l’attenzione che la pandemia non è finita e che l’osservanza delle misure di protezione sanitaria e il proseguimento del processo di vaccinazione sono ancora estremamente importanti. Loro sottolineano che gli altri stati si sono permessi di rimuovere una serie di restrizioni appunto perché hanno tassi alti di vaccinazione, non toccati e apparentemente impossibili da raggiungere in Romania.
Le autorità parlano, al momento, di un allentamento graduale e stanno lavorando a più scenari, però sottolineano costantemente che le decisioni saranno prese a seconda dell’evolversi della situazione negli ospedali. Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha affermato che più importante della data alla quale inizierà l’applicazione di nuove misure è che la popolazione si protegga dal virus SARS-CoV-2. Il ministro ha sottolineato che la mascherina protettiva, soprattutto negli spazi chiusi, resterà la principale raccomandazione. Dobbiamo essere tutti consapevoli e cercare di contenere la trasmissione, proteggere noi stessi e i nostri cari e tutto ciò ci porterà quanto prima alla normalità”, ha sottolineato il ministro della Salute. Nella maggior parte degli stati europei si verifica un regresso della pandemia di coronavirus. Ciononostante, in Olanda, ad esempio, le autorità raccomandano la somministrazione della terza dose del vaccino anti-COVID, per diminuire il numero dei ricoveri ospedalieri dei pazienti infettati con il ceppo Omicron. Mentre gli italiani con problemi di immunità sono consigliati di vaccinarsi anche con la quarta dose.