Opinioni sull’economia romena
La Commissione Europea ha ammonito la Romania per lo sviamento significativo nel 2016 dagli obiettivi di bilancio a medio termine, aggiungendo che anche quest’anno c’è il rischio di sviamento. L’esecutivo comunitario si aspetta che la Romania registri quest’anno un deficit di bilancio del 3,5% del PIL e del 3,7% l’anno prossimo, superando il tasso del 3% concordato all’interno dell’Unione, causa gli aumenti salariali e i tagli di tasse previsti. Le autorità di Bruxelles temono che l’applicazione della legge sulla retribuzione unitaria possa portare al superamento delle spese che si permette di fare il governo.
Daniela Budu, 23.05.2017, 13:32
Perciò, la Commissione raccomanda alla Romania di utilizzare ogni tipo di incasso supplementare per ridurre il deficit di bilancio e di prendere misure per una migliore raccolta delle tasse e per il contrasto del lavoro in nero. L’ammonimento è stato trasmesso anche al Consiglio dell’Unione che potrebbe chiedere alle autorità di Bucarest di correggere la situazione entro il 15 ottobre, per evitare possibili sanzioni. È la prima volta che la Commissione applica una simile procedura di ammonimento prevista nei trattati europei.
Il presidente Klaus Iohannis ha reagito all’ammonimento di Bruxelles ed ha attirato l’attenzione che la responsabilità di evitare gli squilibri economici spetta al governo. Klaus Iohannis: “È importante che tutti, soprattutto chi è al governo, capiscano che la stabilità non solo economica, ma anche del bilancio è estremamente importante. Questa stabilità è assolutamente necessaria e il governo è responsabile dei bilanci di previsione per i prossimi anni e delle somme stanziate, ad esempio, agli stipendi, di modo che non sia messo in pericolo questo equilibrio importante.”
Il leader del PSD, Liviu Dragnea, è scontento delle raccomandazioni europee alla Romania e considera che, nel caso del nostro Paese, venga applicato un doppio standard, quando gli si chiede austerità, anche se ha registrato la maggiore crescita economica nell’UE. Il socialdemocratico sostiene che è necessario aumentare gli stipendi ai romeni, di modo che non vadano più a lavorare all’estero, il che implicherebbe maggiori spese per il budget. Dragnea ha fatto l’esempio della Spagna e della Francia, che non sono state sanzionate quando il loro deficit ha superato la soglia del 3%.
D’altra parte, però, il senatore liberale Florin Cîţu ha spiegato che l’UE applica la stessa misura a tutti i Paesi che superano il deficit di bilancio ed ha ammonito che l’applicazione della legge sulla retribuzione unitaria determinerà l’aumento di questo deficit. Il governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, ha affermato che la situazione macro-economica del Paese è tra le migliori degli ultimi 27 anni, ma che ci sono maggiori rischi in questo periodo. (tr. G.P.)