Olocausto: Giorno della memoria
70 anni fa, gli ultimi prigionieri del lager di Auschwitz-Birkenau erano liberati dall’esericito sovietico, dopo duri combattimenti con le truppe tedesche. Noto come il più brutto lager di sterminio nazista, questo è stato creato apposta, nel 1940, per lo sterminio, diventando luogo emblematico per l’implementazione della “soluzione finale”. Stando alle statistiche, tra il 1940 e il 1945, oltre 1 milione di persone, in maggioranza ebrei, sono stati sterminati ad Auschwitz-Birkenau. 95 mila erano romeni. Le cifre sono approssimative e si sospetta il numero delle vittime sia stato di molto superiore.
Mihai Pelin, 28.01.2015, 13:14
70 anni fa, gli ultimi prigionieri del lager di Auschwitz-Birkenau erano liberati dall’esericito sovietico, dopo duri combattimenti con le truppe tedesche. Noto come il più brutto lager di sterminio nazista, questo è stato creato apposta, nel 1940, per lo sterminio, diventando luogo emblematico per l’implementazione della “soluzione finale”. Stando alle statistiche, tra il 1940 e il 1945, oltre 1 milione di persone, in maggioranza ebrei, sono stati sterminati ad Auschwitz-Birkenau. 95 mila erano romeni. Le cifre sono approssimative e si sospetta il numero delle vittime sia stato di molto superiore.
Come ogni anno, la commemorazione delle vittime del nazismo è avvenuta il 27 gennaio in tutto il mondo, il principale evento essendo organizzato proprio al Museo Auschwitz-Birkenau, nel sud della Polonia, alla presenza di 300 superstiti dei lager nazisti e di una serie di leader politici europei. Il Giorno della memoria e della prevenzione dei crimini contro l’umanità è stato celebrato anche in Romania con manifestazioni in diverse città del Paese. A Bucarest, tre dei sette superstiti romeni dellOlocausto sono stati insigniti di onorificenze dal presidente Klaus Iohannis. Nell’ambito della cerimonia, il capo dello stato ha promesso di difendere sempre la memoria delle vittime dell’Olocausto. Nella sua opinione, con gli eventi organizzati con regolarità in questa data, negli ultimi 10 anni, la Romania, come nazione, ha imparato dagli errori del passato e ha capito che deve agire contro la discriminazione, il razzismo, l’antisemitismo e la xenofobia.
“Il silenzio davanti agli orrori, l’ignoranza davanti alla discriminazione, l’accettazione davanti ai crimini, l’indifferenza davanti all’odio hanno reso possibile il genocidio. Attraverso tutte le mie iniziative in questa direzione, tenterò, in veste di presidente della Romania, di perseguire una missione sacra: difendere la memoria delle vittime dell’Olocausto e onorare la verità storica”, ha detto il presidente romeno Klaus Iohannis.
Una delle superstiti cui il presidente ha assegnato l’onorificenza l’Ordine Nazionale “Servizio Fedele” in grado di Cavaliere ha ricevuto con grande emozione l’onorificenza. “E l’onorificenza di tutti quelli che hanno sofferto e sono tornati a casa da questo inferno. Essa rappresenta, infatti, una consolazione per le nostre sofferenze”, ha detto Susana Diamanstein.
Dal canto suo, il premier romeno Victor Ponta ha affermato che l’umanità non deve dimenticare mai la commovente pagina di storia rappresentata dall’Olocausto, e il rispetto per la diversità, la tolleranza e la libertà è il valore che può prevenire simili episodi bui. Celebri trasposizioni cinematografiche, pregiati documenti e diverse produzioni cinamtografiche romene sono presentate nell’ambito del primo festival del cinema dedicato all’Olocausto, in programma, fino a domani, a Bucarest. L’evento è organizzato dall’Istituto Nazionale per lo Studio dell’Olocausto in Romania “Elie Wiesel”, con il sostegno dell’Ambasciata degli Usa a Bucarest.
(traduzione di Adina Vasile)