Nuovo presidente del Senato a Bucarest
Una volta uscita dalla coalizione governativa con i socialdemocratici (PSD), l’ALDE ha rinunciato alla presidenza del Senato, però la carica resta – paradossalmente – sempre ai liberal-democratici, nonostante la loro opposizione. Membro dell’ALDE, ma appoggiato dal PSD, Teodor Melescanu diventa la seconda carica dello Stato, riuscendo a superare la liberale Alina Gorghiu, dopo dure botte e risposte tra il partito governativo e l’opposizione. Il leader dell’ALDE, Calin Popescu Tariceanu, ha già annunciato che contesterà alla Corte Costituzionale l’elezione di Melescanu. Invece, la premier e leader socialdemocratica Viorica Dancila si è congratulata con l’ex ministro degli Esteri, valutando che, appoggiandolo, i socialdemocratici hanno riconfermato la buona fede e l’assumersi del programma di governo avviato nel 2016.
Ştefan Stoica, 11.09.2019, 13:48
Una volta uscita dalla coalizione governativa con i socialdemocratici (PSD), l’ALDE ha rinunciato alla presidenza del Senato, però la carica resta – paradossalmente – sempre ai liberal-democratici, nonostante la loro opposizione. Membro dell’ALDE, ma appoggiato dal PSD, Teodor Melescanu diventa la seconda carica dello Stato, riuscendo a superare la liberale Alina Gorghiu, dopo dure botte e risposte tra il partito governativo e l’opposizione. Il leader dell’ALDE, Calin Popescu Tariceanu, ha già annunciato che contesterà alla Corte Costituzionale l’elezione di Melescanu. Invece, la premier e leader socialdemocratica Viorica Dancila si è congratulata con l’ex ministro degli Esteri, valutando che, appoggiandolo, i socialdemocratici hanno riconfermato la buona fede e l’assumersi del programma di governo avviato nel 2016.
Teodor Melescanu ha promesso che presiederà in modo equilibrato il Senato. Metto al servizio del Parlamento la mia età, esperienza e integrità, ponendo come obiettivo il ripristino del rispetto e della fiducia dei cittadini in questa istituzione. Nei vari incarichi ricoperti lungo il tempo, che non sono stati pochi, ho avuto il privilegio di lavorare con l’intero scacchiere politico romeno degli ultimi 30 anni. E’ un’esperienza che metto in maniera incondizionata a disposizione del popolo romeno. D’altronde, lungo la mia intera attività, ho servito il mio Paese, il mio popolo, e mai gli interessi dei politici del momento. Prima di essere tesserato di partito, sono romeno, ha detto Melescanu.
In età di 78 anni, Melescanu ha lavorato – come dice lui stesso – con l’intero scacchiere politico. E’ una formula edulcorata per quello che i commentatori romeni definiscono chiaramente trasformismo. E’ stato socialdemocratico e dissidente socialdemocratico, per schierarsi poi con i liberali e successivamente con la dissidenza liberale dell’ALDE, e mettersi ora al servizio del PSD. Da ministro degli Esteri, il suo nome è legato all’organizzazione difettosa – c’è chi la chiama disastrosa – del voto all’estero alle elezioni presidenziali del 2014 e alle europee svoltesi quest’anno. Sia allora che ora, migliaia di romeni hanno fatto per ore intere delle file interminabili per votare, e alcuni non sono nemmeno riusciti a esercitare questo diritto fondamentale.
Però Teodor Melescanu può essere utile al governo di minoranza PSD tramite i parlamentari che potrebbe portare a sostegno dell’esecutivo al voto di fiducia in programma la settimana prossima. Un’accusa mossa anche dalla sua controcandidata perdente alla presidenza del Senato, Alina Gorghiu. E’ un gesto presuntuoso e mi stupisce, poichè la prima sfida, oltre all’elettorato, è rivolta al PSD. Nel PSD avete delle proposte civilizzate, avete delle persone che avrebbero potuto in qualsiasi momento ricoprire quell’incarico. E’ ovvio che per voi hanno la precedenza i baratti e l’acquisto di voti, e nient’altro, ha detto la senatrice liberale. D’altra parte, Alina Gorghiu ha anche salutato il fatto che alle elezioni per la presidenza del Senato, i partiti all’opposizione hanno dimostrato coesione, compiendo un primo passo verso il successo della mozione di sfiducia.