Nuovi progetti di cooperazione Romania – Moldova
La priorità assoluta di Bucarest è la Moldova – dichiarava all’inizio di questo mese il premier Victor Ponta, alla riunione annua dei diplomatici romeni, ai quali ha chiesto di promuovere gli interessi dello stato confinante come lo fanno per gli interessi di Bucarest.
Bogdan Matei, 23.09.2015, 13:28
La priorità assoluta di Bucarest è la Moldova – dichiarava all’inizio di questo mese il premier Victor Ponta, alla riunione annua dei diplomatici romeni, ai quali ha chiesto di promuovere gli interessi dello stato confinante come lo fanno per gli interessi di Bucarest.
In precedenza, il 27 agosto, quando la Moldova celebrava il 24/o anniversario della proclamazione dell’indipendenza da Mosca, il premier è andato a Chisinau, dove è stato ricevuto dal presidente Nicolae Timofti e ha incontrato il collega Valeriu Strelet, che ha assicurato di nuovo del sostegno della Romania per le aspirazioni europee di Chisinau.
E martedì, a Neptun, il capo del Governo di Bucarest ha annunciato che la Romania intende concedere alla Moldova un prestito rimborsabile di 150 milioni di euro per un periodo di cinque anni, ma anche finanziamento nonrimborsabile per progetti futuri. Victor Ponta ha aggiunto che l’interconnessione dei sistemi nazionali energetico e di gas naturale rappresenta un iter strategico, che va continuato, affinchè la Moldova raggiunga l’indipendenza energetica.
Incoraggiante, in tal senso, è l’interesse di importanti compagnie romene di impegnarsi nelle privatizzazioni del settore energetico dello stato confinante. A sua volta, il collega Valeriu Strelet ha auspicato che la Romania diventi il principale investitore in Moldova e ha promesso delle facilitazioni per le compagnie romene che fanno investimenti lì. Senza nominare esplicitamente la Russia, il premier di Chisinau dice che la rimozione della dipendenza da un unico fornitore consentirà alla Moldova di sbarazzarsi della condizione di ostaggio di un sistema da tempo invecchiato.
Parallelamente alla seduta congiunta dei governi, a Neptun si è svolto anche un comizio in cui centinaia di persone hanno chiesto la reunificazione dei due stati. Non solo interconnessione energetica, ma anche una moneta unica, il leu romeno, e una politica estera e di difesa comune si sono annoverate tra le sollecitazioni dei manifestanti.
I loro leader sono stati ricevuti dai ministri romeni degli Esteri, Bogdan Aurescu, e per il Dialogo sociale, Liviu Pop, i quali hanno promesso che alle future sedute di governo inviteranno i manifestanti come parte della società civile.
Una volta condotti in una clima esuberante, che i protagonisti chiamavano fraterno, i colloqui tra le due squadre governative sono stati questa volta adombrati dai problemi politici interni. A Bucarest, Ponta è stato rinviato lunedì a giudizio dalla DNA per fatti di corruzione, e la prossima settimana dovrà superare il test di una mozione di sfiducia.
Mentre al centro di Chisinau, migliaia di persone chiedono ogni domenica le dimissioni del Governo Strelet, anche se è stato investito appena due mesi fa. Dichiaratamente filo-occidentale, la coalizione governativa tripartita è stata gravemente decredibilizzata dalla scomparsa misteriosa dal sistema bancario di un miliardo di dollari, l’equivalente di circa il 15% del PIL della repubblica. Perciò, non c’è da meravigliarsi che al comizio unionista di Neptun è stato richiesto anche che i procuratori anticorruzione romeni passino il confine.