Nuove proteste in Romania
Scontenti del progetto di modifica delle Leggi sulla Giustizia e di altri progetti legislativi, ma anche dei politici della coalizione al governo in Romania, decine di migliaia di persone sono scese in piazza, ieri sera, nella capitale Bucarest, in diverse città del Paese e allestero. A Bucarest, i dimostranti si sono radunati davanti alla sede del Governo e poi hanno marciato verso il Palazzo del Parlamento. Oltre 20 mila persone hanno gridato slogan antigovernativi, affermando che lincompetenza e la corruzione dominano lattuale Governo. Essi sono scontenti delliniziativa politica nel campo della giustizia, ma anche della situazione nellinsegnamento, nella sanità o, come dicono loro, dei “balbettamenti” nel settore fiscale.
Corina Cristea, 06.11.2017, 16:11
Scontenti del progetto di modifica delle Leggi sulla Giustizia e di altri progetti legislativi, ma anche dei politici della coalizione al governo in Romania, decine di migliaia di persone sono scese in piazza, ieri sera, nella capitale Bucarest, in diverse città del Paese e allestero. A Bucarest, i dimostranti si sono radunati davanti alla sede del Governo e poi hanno marciato verso il Palazzo del Parlamento. Oltre 20 mila persone hanno gridato slogan antigovernativi, affermando che lincompetenza e la corruzione dominano lattuale Governo. Essi sono scontenti delliniziativa politica nel campo della giustizia, ma anche della situazione nellinsegnamento, nella sanità o, come dicono loro, dei “balbettamenti” nel settore fiscale.
“Voglio un Paese normale. Che mio figlio viva in una società sana. Non voglio più spingerlo a lasciare il Paese. Non voglio più desiderare lasciare il Paese. Che vada via il PSD, che vada, dal mio punto di vista, lintera classe politica romena del periodo post-comunista”, ha detto una partecipante alla protesta.
“Le modifiche delle leggi sulla giustizia – secondo me sono intese solamente per loro. Con questa confusione fiscale, assolutamente tutti quelli con cui entro in contatto si chiedono dove vada il Paese e se valga ancora la pena fare investimenti e restare o se dobbiamo chiudere i battenti e andare via”, ha detto una seconda dimostrante.
In tutte le grandi città romene – Braşov, Cluj o Timişoara, Sibiu, Iaşi, Arad, Suceava, Brăila, Constanţa, Oradea o Ploieşti – la gente si è mobilitata sulle reti sociali. “Lo scopo delle nostre proteste è lo stesso dello scorso febbraio, ma questa volta al quadrato. Perchè ciò che è successo in inverno, il famigerato Decreto-legge 13, è tornato in Parlamento, ma al quadrato. È persino più grave di quanto è successo in inverno, nel Parlamento della Romania. Si desidera non solo lesonerazione dalla responsabilità penale dei politici importanti o di quelli insediati in alti incarichi nello stato romeno, ma anche leliminazione di una serie di reati dal Codice Penale che potrebbero interessare loro inannzittutto. Queste persone hanno superato qualsiasi limite. È stato molto grave, ripeto, ciò che è successo a febbraio, quando hanno cercato di emanare, durante la notte, come i ladri, il decreto-legge di febbraio, volto a salvarli dal carcere o da pene penali, ma adesso è molto, molto più grave”, ha dichiarato il presidente dellAssociazione Oradea Civică e organizzatore della protesta in questa città, Sebastian Duma. Opinione espressa, del resto, anche da protestatari di altre zone del Paese.
Anche le preconizzate misure fiscali che implicano il trasferimento dei contributi previdenziali dal datore al dipendente destano malcontento, in quanto esistono timori che la misura, che dovrebbe essere applicata dal prossimo anno, determinerà il calo dei salari e la perdita di posti di lavoro. (traduzione di Adina Vasile)