Nuovamente sulla Marcia dei Minatori su Bucarest
La Procura Generale in Romania continua, questi giorni, gli ascolti nel fascicolo della cosiddetta marcia dei minatori su Bucarest del 13-15 giugno 1990, che ha posto fine ad unampia manifestazione contro il Governo di sinistra insediato in Romania dopo il crollo della dittatura comunista. I procuratori hanno messo sotto accusa, mercoledi, per reati contro lumanità lex capo dello stato romeno, Ion Iliescu, e due dei suoi collaboratori allepoca – il direttore dellIntelligence romena, Virgil Magureanu, e il ministro della Difesa, Victor Stanculescu. Lindagine riguarda anche altri nomi importanti – lex premier Petre Roman e il suo vice Gelu Voican Voiculescu. Ieri, è stato messo sotto accusa nello stesso fascicolo lex leader dei minatori della Valle del Jiu, Miron Cozma, che si è dichiarato innocente, affermando che non sarebbe stato egli a portare i minatori a Bucarest a giugno 1990, ma le autorità, e che lui stesso sarebbe stato portato con la forza nella capitale.
România Internațional, 23.10.2015, 16:15
Accanto a Cozma, sono stati accusati lex consigliere presidenziale Emil Cico Dumitrescu e lex vicepresidente del Consiglio Provvisorio dUnità Nazionale, Cazimir Ionescu. Ricordiamo che, a giugno 1990, nel contesto di una serie di incidenti violenti nella capitale, che lesercito era già riuscito a reprimere, lex capo dello stato Ion Iliescu ha invocato un tentativo di golpe dellestrema destra ed ha chiesto alla popolazione di difedere le istituzioni democratiche. La marcia dei minatori dela Valle del Jiu su Bucarest, dove hanno attaccato lUniversità, le sedi dei partiti allopposizione e le redazioni di alcuni giornali indipendenti, ha provocato 4 morti registrati ufficialmente, centinaia di feriti ed oltre mille arresti abusivi.
Il fascicolo sulla Marcia dei Minatori su Bucarest è tornato allattenzione dei procuratori romeni a febbraio 2015, a qualche mese dopo che la Corte Europea dei Diritti Umani ha condannato le autorità di Bucarest per il modo in cui hanno indagato sulla marcia dei minatori di giugno 1990. Il 17 settembre 2014, la Corte Europea per i Diritti Umani ha costretto la Romania a riaprire le indagini e a pagare risarcimenti di circa 60 mila euro ai tre querelanti che non hanno trovato giustizia nei tribunali romeni.
A Bucarest, la marcia dei minatori era stata indagata per 8 anni, ma il caso era stato chiuso con la decisione di non avviare il perseguimento penale. A Strasburgo, invece, i giudici della Corte Europea per i Diritti Umani hanno constatato la violazione di una serie di articoli della Convenzione Europea dei Diritti Umani, riguardanti la tortura, i trattamenti inumani e degrandanti o il diritto alla vita. Dopo 25 anni, il fascicolo sulla Marcia dei Minatori su Bucarest riapre, in Romania, accesi dibattiti e vecchie ferite. I procuratori sperano di fare giustizia nel caso del più grave avvenimento in Romania dopo la Rivoluzione anticomunista del dicembre 1989. (traduzione di Adina Vasile)