Numeri record di dipendenti in Romania
La Romania sembra essere arrivata nella felice situazione in cui l’evoluzione economica è disaccoppiata dal fattore politico. Lungo i 16 anni dal suo ingresso nell’Unione Europea, il Paese ha avuto ben 11 premier, quasi tutti con l’ambizione di innovare in materia di politiche economiche e sociali. L’instabilità governativa, l’incoerenza legislativa e la mancanza di ispirazione che hanno accompagnato queste politiche hanno sconvolto il mercato del lavoro non poche volte. Un mercato che sembra finalmente essersi stabilizzato, e in Romania si contano oggi quasi 6,7 milioni di contratti di lavoro iscritti al Registro Generale dei Dipendenti, livello record negli ultimi 10 anni e del 16% in più rispetto allo scorso anno.
Bogdan Matei, 17.01.2023, 12:02
La Romania sembra essere arrivata nella felice situazione in cui l’evoluzione economica è disaccoppiata dal fattore politico. Lungo i 16 anni dal suo ingresso nell’Unione Europea, il Paese ha avuto ben 11 premier, quasi tutti con l’ambizione di innovare in materia di politiche economiche e sociali. L’instabilità governativa, l’incoerenza legislativa e la mancanza di ispirazione che hanno accompagnato queste politiche hanno sconvolto il mercato del lavoro non poche volte. Un mercato che sembra finalmente essersi stabilizzato, e in Romania si contano oggi quasi 6,7 milioni di contratti di lavoro iscritti al Registro Generale dei Dipendenti, livello record negli ultimi 10 anni e del 16% in più rispetto allo scorso anno.
Di fronte a una popolazione scesa a 19 milioni di abitanti, secondo i dati preliminari del più recente censimento, anche il numero dei dipendenti è il più elevato dell’ultimo decennio, con 5,8 milioni di persone, secondo quanto annunciato sulla propria pagina Facebook dal ministro del Lavoro nel governo PSD-PNL-UDMR, il socialdemocratico Marius Budăi. Il maggior numero di dipendenti, vale a dire oltre un milione, è occupato nell’industria manifatturiera e nel commercio, seguiti da edilizia, trasporti e magazzinaggio, con circa 500.000 ciascuno.
Stando al ministro del Lavoro, nel Registro Generale dei Dipendenti non appaiono alcune categorie di lavoratori, evidenziate, però, dall’Agenzia delle Entrate. E’ il caso dei funzionari pubblici, dei militari o dei dipendenti nel campo della giustizia. D’altronde, lo Stato rimane il datore di lavoro più importante in Romania. Alla fine dello scorso anno, il numero dei posti occupati in istituzioni ed enti pubblici del Paese era indicato a 1.280.000, di cui il 64% nell’amministrazione pubblica centrale, secondo i dati presentati sul sito del Ministero delle Finanze. Oltre 600.000 lavoravano in istituzioni integralmente finanziate dal bilancio di stato. Il maggior numero di posti occupati – quasi 300.000 – si registrava al Ministero dell’Istruzione, al Ministero dell’Interno – oltre 125.000 e al Ministero della Difesa – circa 75.000. Il Ministero della Salute conta oltre 18.000 dipendenti. A novembre 2022, nell’amministrazione pubblica locale lavoravano oltre 460.000 persone.
Il 2022, conclude la stampa specializzata di Bucarest, è stato un anno molto intenso per i dipendenti e i datori di lavoro del Paese. Il reclutamento è esploso, superando il livello del 2019 antecedente la pandemia da Covid-19, che ha colpito parecchi settori economici. Gli esperti di risorse umane spiegano che, quest’anno, la battaglia delle imprese per i dipendenti rimarrà intensa. Nei piani per il 2023, i datori di lavoro sono cauti in merito a nuovi reclutamenti o a incrementi salariali, ma una cosa è certa: devono tenersi i dipendenti, offrire loro equilibrio e un target del lavoro, affermano inoltre gli specialisti.