Nomine controverse a capo delle Procure
Fatto senza precedenti nella Giustizia romena, le principali Procure — la Procura Generale, la Direzione Nazionale Anticorruzione, la DNA, e la Direzione di Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo, la DIICOT (la Procura Antimafia) — avevano ormai da molto tempo direzioni ad interim. La provvisorietà è finita con l’annuncio fatto giovedì dal presidente Klaus Iohannis, il quale, su proposta del ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, ha firmato la nomina dei nuovi titolari. Nei prossimi anni, Gabriela Scutea guiderà la Procura Generale, Crin-Nicu Bologa la DNA, mentre Elena-Giorgiana Hosu la DIICOT.
Roxana Vasile, 21.02.2020, 14:50
Fatto senza precedenti nella Giustizia romena, le principali Procure — la Procura Generale, la Direzione Nazionale Anticorruzione, la DNA, e la Direzione di Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo, la DIICOT (la Procura Antimafia) — avevano ormai da molto tempo direzioni ad interim. La provvisorietà è finita con l’annuncio fatto giovedì dal presidente Klaus Iohannis, il quale, su proposta del ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, ha firmato la nomina dei nuovi titolari. Nei prossimi anni, Gabriela Scutea guiderà la Procura Generale, Crin-Nicu Bologa la DNA, mentre Elena-Giorgiana Hosu la DIICOT.
Secondo quanto affermato da lui stesso, al capo dello stato “ha fatto piacere” nominarli e le proposte del ministro Predoiu sono state corrette: “Tenuto conto che ho avuto, da una parte, le proposte del ministro, che ho trovato molto bene elaborate, ben motivate, e, dall’altra parte, il parere del CSM, che mi è sembrato parziale e abbastanza superficiale, ho considerato corrette le proposte inoltrate dal ministro Predoiu e ho nominato i tre candidati nelle rispettive cariche.”
In altre parole, le nomine sono state fatte dal presidente, sebbene nei confronti di Gabriela Scutea, alla Procura Generale, e di Elena-Giorgiana Hosu, alla DIICOT, il Consiglio Superiore della Magistratura avesse espresso parere negativo. Il premier ad interim, Ludovic Orban, leader del PNL, considera le nomine corrette: “La selezione è stata fatta in base a criteri oggettivi e la loro nomina pone fine ad un lungo periodo di direzione ad interim che ha intaccato il funzionamento delle istituzioni del Pubblico Ministero.”
Invece, il PSD, all’opposizione, considera che il presidente Klaus Iohannis doveva prendere in considerazione il parere espresso dal CSM. Il vicepresidente del Senato, il socialdemocratico Robert Cazanciuc: “Come accoglierà la Commissione Europea questa decisione del presidente Klaus Iohannis, lo vedremo probabilmente nel prossimo rapporto, ma una cosa è chiara: tutte le raccomandazioni del MCV e del GRECO indicano che bisogna tener conto delle raccomandazioni del CSM.”
In un messaggio su Facebook, anche il leader USR, Dan Barna, afferma che la nomina di capi procuratori nei confronti dei quali il CSM ha espresso parere negativo è un’azione opportunista, in un contesto politico conveniente per l’attuale Potere liberale. L’Associazione Forum dei Giudici di Romania accusa, in un comunicato, che sia il ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, che il presidente Klaus Iohannis hanno palesemente ignorato i rapporti della Commissione Europea nell’ambito del MCV e ricorda, nel contesto, che Bruxelles si prepara per condizionare la concessione dei fondi europei dall’osservanza dello stato di diritto, quindi la Romania rischia di perdere ingenti somme di denaro. Anche una parte della stampa favorevole al presidente Iohannis e al suo partito Nazionale Liberale si dichiara sorpresa. G4Media è del parere che, se il PSD fosse stato ancora al governo e avesse fatto le nomine menzionate come il presidente Iohannis, adesso la gente sarebbe cominciata a raccogliersi nella Piazza della Vittoria, il luogo prediletto delle proteste anti-socialdemocratiche degli ultimi tre anni.