Negoziati sull’energia a Bruxelles
Le autorità romene nel campo della regolamentazione dell’energia hanno svolto colloqui, a Bruxelles, con i rappresentanti della Commissione Europea. I colloqui giungono dopo che, a marzo, l’istituzione europea aveva punito la Romania per la trasgressione della legislazione sul gas. Come si è arrivati in questa situazione? Il vicepresidente dell’Autorità Nazionale di Regolamentazione nel campo dell’Energia – ANRE -, Zoltan Nagy, ha spiegato, in una conferenza di specialità, che nel momento della liberalizzazione del mercato dell’energia, nel 2017, non c’erano meccanismi abbastanza maturi, cosicché il mercato romeno del gas non era abbastanza preparato per la liberalizzazione.
È stato il motivo per cui il Governo romeno ha preso, a dicembre 2018, la decisione di limitare, per un certo periodo, il prezzo della produzione interna. All’epoca — ha precisato il rappresentante dell’ANRE — tutte le analisi rilevavano che non aveva più senso che Bucarest andasse avanti secondo il calendario concordato con la Commissione Europea, perché si sarebbe arrivati, a breve, nella situazione in cui il prezzo del gas di importazione fosse inferiore a quello del calendario. In un periodo di un anno e mezzo, i prezzi si sono raddoppiati, ha ricordato Zoltan Nagy.
La Commissione Europea non accetta, però, la misura di tutelare tutti i consumatori domestici, cosicché, a marzo ha avviato la procedura d’infrazione contro la Romania in questa situazione, rilevando che viene trasgredita la legislazione europea nel settore del gas. Ci sono incompatibilità con la direttiva sul gas naturale e con il trattato UE, ha ammesso Zoltan Nagy. Ora, gli argomenti della parte romena sono legati al carattere temporaneo della massimale dei prezzi dell’energia.
Zoltan Nagy: “Esiste una base legale anche per misure temporanee in alcuni stati membri, che sono volte a tutelare certe categorie di consumatori. Il fatto che da noi questa tutela vale per tutti i consumatori domestici, potrebbe non essere perfettamente legale, ma stiamo svolgendo colloqui con la Commissione Europea e, dopo aver rinunciato a queste misure temporanee, potremo avere veramente un mercato liberalizzato”.
Il vicepresidente ANRE ha aggiunto che bisogna ancora prendere misure tramite cui i consumatori vulnerabili siano protetti a seconda dell’evoluzione del prezzo del gas o dell’energia elettrica. Attualmente, molti dei consumatori domestici non hanno bisogno di essere tutelati, mentre quelli veramente vulnerabili non sono abbastanza tutelati, nota il responsabile dell’ANRE. Secondo lui, sono importanti anche i meccanismi di transazione sul mercato all’ingrosso, che l’ANRE sta attualmente elaborando.
Quanto al contributo del 2% della fattura delle compagnie energetiche, che andrà al budget dell’istituzione, l’ANRE ha proposto la modifica della propria legge di funzionamento, cosicché, dopo la copertura delle spese amministrative, l’avanzo potrà essere utilizzato per progetti di infrastruttura energetica. Soprattutto perché, ricordava Nagy, la Romania è sottoposta alla procedura in infrazione anche al capitolo legato alla riabilitazione degli edifici.
Ştefan Stoica, 22.05.2019, 15:17
Le autorità romene nel campo della regolamentazione dell’energia hanno svolto colloqui, a Bruxelles, con i rappresentanti della Commissione Europea. I colloqui giungono dopo che, a marzo, l’istituzione europea aveva punito la Romania per la trasgressione della legislazione sul gas. Come si è arrivati in questa situazione? Il vicepresidente dell’Autorità Nazionale di Regolamentazione nel campo dell’Energia – ANRE -, Zoltan Nagy, ha spiegato, in una conferenza di specialità, che nel momento della liberalizzazione del mercato dell’energia, nel 2017, non c’erano meccanismi abbastanza maturi, cosicché il mercato romeno del gas non era abbastanza preparato per la liberalizzazione.
È stato il motivo per cui il Governo romeno ha preso, a dicembre 2018, la decisione di limitare, per un certo periodo, il prezzo della produzione interna. All’epoca — ha precisato il rappresentante dell’ANRE — tutte le analisi rilevavano che non aveva più senso che Bucarest andasse avanti secondo il calendario concordato con la Commissione Europea, perché si sarebbe arrivati, a breve, nella situazione in cui il prezzo del gas di importazione fosse inferiore a quello del calendario. In un periodo di un anno e mezzo, i prezzi si sono raddoppiati, ha ricordato Zoltan Nagy.
La Commissione Europea non accetta, però, la misura di tutelare tutti i consumatori domestici, cosicché, a marzo ha avviato la procedura d’infrazione contro la Romania in questa situazione, rilevando che viene trasgredita la legislazione europea nel settore del gas. Ci sono incompatibilità con la direttiva sul gas naturale e con il trattato UE, ha ammesso Zoltan Nagy. Ora, gli argomenti della parte romena sono legati al carattere temporaneo della massimale dei prezzi dell’energia.
Zoltan Nagy: “Esiste una base legale anche per misure temporanee in alcuni stati membri, che sono volte a tutelare certe categorie di consumatori. Il fatto che da noi questa tutela vale per tutti i consumatori domestici, potrebbe non essere perfettamente legale, ma stiamo svolgendo colloqui con la Commissione Europea e, dopo aver rinunciato a queste misure temporanee, potremo avere veramente un mercato liberalizzato”.
Il vicepresidente ANRE ha aggiunto che bisogna ancora prendere misure tramite cui i consumatori vulnerabili siano protetti a seconda dell’evoluzione del prezzo del gas o dell’energia elettrica. Attualmente, molti dei consumatori domestici non hanno bisogno di essere tutelati, mentre quelli veramente vulnerabili non sono abbastanza tutelati, nota il responsabile dell’ANRE. Secondo lui, sono importanti anche i meccanismi di transazione sul mercato all’ingrosso, che l’ANRE sta attualmente elaborando.
Quanto al contributo del 2% della fattura delle compagnie energetiche, che andrà al budget dell’istituzione, l’ANRE ha proposto la modifica della propria legge di funzionamento, cosicché, dopo la copertura delle spese amministrative, l’avanzo potrà essere utilizzato per progetti di infrastruttura energetica. Soprattutto perché, ricordava Nagy, la Romania è sottoposta alla procedura in infrazione anche al capitolo legato alla riabilitazione degli edifici.