#NATO2030: un nuovo concetto strategico
I ministri degli Esteri dei Paesi membri della NATO hanno concluso ieri una riunione di due giorni, nel corso della quale hanno discusso temi riguardanti la relazione con la Russia, l’adeguamento dell’Alleanza al nuovo clima di sicurezza o la situazione in Afghanistan. Il segretario generale Jens Stoltenberg ha ammonito che una delle sfide mondiali alla NATO è l’ascesa della Cina, che si avvicina allo spazio dell’Alleanza, tramite grossi investimenti nell’infrastruttura di Paesi alleati dell’Europa, la zona del Mar Nero compresa.
Roxana Vasile, 03.12.2020, 12:22
Il segretario generale della NATO ha precisato che, in questo caso, non si tratta di un nemico, bensì di un competitore, il che dà una ragione in più all’Alleanza Nord-Atlantica di svolgere un ruolo globale ancora più forte. La Cina ha il secondo più grande budget per la difesa nel mondo e investe fortemente in nuove capacità, ha sottolineato Jens Stoltenberg, aggiungendo che, in più, questo paese mina i diritti dell’uomo, è aggressivo nei confronti di altri Stati ed è sempre più impegnato in una competizione sistemica.
Perciò, spiega Jens Stoltenberg, le democrazie unite dagli stessi principi devono lavorare insieme, in quanto è nel loro interesse comune difendere i propri valori, rinforzando la resilienza delle società, delle economie e delle istituzioni, e mantenendo un ordine basato sulle regole.
D’altra parte, nel corso della sessione dedicata alla regione del Mar Nero, i ministri degli Esteri dei Paesi NATO hanno esaminato le evoluzioni di sicurezza e il ruolo dell’Alleanza nella zona, dalla prospettiva di una deterrenza e difesa efficaci, nonchè delle relazioni di partenariato. Ai colloqui hanno partecipato anche i capi delle diplomazie di Georgia e Ucraina, Paesi a favore dei quali gli alleati hanno deciso di rinforzare il sostegno.
Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha richiamato l’attenzione sul peggioramento della situazione nella regione del Mar Nero, generato dall’aumento della presenza militare russa e dall’intensificazione delle azioni ibride. Il capo della diplomazia di Bucarest ha sottolineato che vanno portati avanti gli sforzi per applicare le misure di consolidamento della posizione della NATO di dissuasione e difesa nella zona.
Bogdan Aurescu si è fortemente pronunciato per l’attento monitoraggio delle evoluzioni in materia di sicurezza, compresi i conflitti prolungati, che hanno il potenzionale di generare instabilità e riattivarsi. Bucarest sosterrà e si impegnerà attivamente nel percorso di riflessione NATO 2030, volto a condurre ad un’autentica visione strategica sul profilo dell’Alleanza, ha detto ancora il ministro Bogdan Aurescu.
Il capo della diplomazia di Bucarest ha annunciato che la Romania intende fondare e ospitare un Centro euro-atlantico in materia di resilienza, tema considerato prioritario nel successivo periodo.