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Moldova – UE: ok liberalizzazione importazioni vini

Al vertice europeo in programma a Vilnius, il 29 novembre, la Moldova (confinante con la Romania) siglerà l’Accordo di Associazione allUe e quello di Libero Scambio Approfondito, che aprono la sua strada verso i negoziati di adesione all’Unione. Ex repubblica sovietica, a maggioranza romenofona, la Moldova è rimasta, dopo la proclamazione dell’indipendenza nel 1991, nella sfera d’influenza di Mosca, dalla quale è dipesa non solo politicamente, nel periodo del governo comunista del periodo 2001-2009, ma soprattutto economicamente. L’ascesa al potere dei partiti democratici, con programmi di governo proeuropei e proromeni ha attenuato, gradualmente, la dipendenza della Moldova dalla Russia. Questa evoluzione scomoda per il Cremlino ha avuto come effetto, nel tempo, una serie di misure economiche coercitive che hanno lasciato trasparire il nervosismo di certi politici di Mosca per cui la Moldova rappresenta una zona d’influenza russa. Infatti, dopo il 1991, Mosca ha sempre tenuto in scacco la Moldova, fornendole gas a seconda dell’avvicinamento o delle distanze prese dalla Russia.

Moldova – UE: ok liberalizzazione importazioni vini
Moldova – UE: ok liberalizzazione importazioni vini

, 26.09.2013, 13:26

Al vertice europeo in programma a Vilnius, il 29 novembre, la Moldova (confinante con la Romania) siglerà l’Accordo di Associazione allUe e quello di Libero Scambio Approfondito, che aprono la sua strada verso i negoziati di adesione all’Unione. Ex repubblica sovietica, a maggioranza romenofona, la Moldova è rimasta, dopo la proclamazione dell’indipendenza nel 1991, nella sfera d’influenza di Mosca, dalla quale è dipesa non solo politicamente, nel periodo del governo comunista del periodo 2001-2009, ma soprattutto economicamente. L’ascesa al potere dei partiti democratici, con programmi di governo proeuropei e proromeni ha attenuato, gradualmente, la dipendenza della Moldova dalla Russia. Questa evoluzione scomoda per il Cremlino ha avuto come effetto, nel tempo, una serie di misure economiche coercitive che hanno lasciato trasparire il nervosismo di certi politici di Mosca per cui la Moldova rappresenta una zona d’influenza russa. Infatti, dopo il 1991, Mosca ha sempre tenuto in scacco la Moldova, fornendole gas a seconda dell’avvicinamento o delle distanze prese dalla Russia.



Adesso, ci si assiste ad un nuovo episodio della guerra economica con chiare motivazioni politiche tra i due stati. Sotto il pretesto che, in una serie di forniture, sarebbero state scoperte sostanze chimiche oltre le norme, la Russia ha vietato, dallo scorso 10 settembre, le importazioni di vini moldavi. I redditi dalle esportazioni di vini e bevande spiritose rappresentano per la Moldova il 20% del Pil, nel contesto in cui il 35% della produzione va verso Russia e l’80% verso i Paesi dell’ex URSS. Le reazioni internazionali non sono tardate. Il Parlamento Europeo ha accusato Mosca di fare pressioni, non soltanto sulla Moldova, ma anche sull’Ucraina, Paese che firmerà, a Vilnius, gli stessi accordi come la Moldova.



Per quanto riguarda la Romania, il nostro Paese assorbe solo il 2% dei vini moldavi. Una serie di fattori come la storia e la lingua romena comune e il desiderio di seguire insieme la strada dell’integrazione europea sono una motivazione per Bucarest per assumersi il ruolo di sostenitrice della Moldova nell’ambito degli organismi europei. In questo contesto, la Commissione Europea ha deciso, ieri, di consentire l’accesso dei vini moldavi sul mercato europeo, a parità di condizioni con i Paesi membri dell’Ue, senza limiti quantitativi e dazi doganali. Il commissario europeo per l’Agricoltura, il romeno Dacian Ciolos, dichiarava, in questa occasione, che spera che questa decisione sia un segnale politico, alla luce dell’impegno dell’Ue a sostenere l’iter europeo della Moldova.

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