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Moldova-Ue: Chisinau verso accordo associazione, Mosca blocca import vino

La Russia ha sempre saputo proteggere i suoi interessi, e i metodi usati a tal fine non sono sempre stati ortodossi, superando, spesso, i confini della diplomazia. Ne è prova la recente decisione delle autorità sanitarie di Mosca di sospendere le importazioni di vini moldavi, con la motivazione che non sarebbero di buona qualità. La Russia ha constatato che i celebri vini prodotti dal piccolo ex stato sovietico, a maggioranza romenofona, non rispettano più gli standard di qualità solo qualche mese prima del vertice di Vilnius, di novembre, dove la Moldova dovrebbe siglare l’Accordo di associazione all’Ue. Il gesto della Russia non è, quindi, casuale. Nel 2006, Mosca ha preso una simile decisione, dopo che la Transnistria, regione separatista russofona nell’est della Moldova, è stata costretta ad esportare le sue merci solo con l’accordo di Chisinau.

Moldova-Ue: Chisinau verso accordo associazione, Mosca blocca import vino
Moldova-Ue: Chisinau verso accordo associazione, Mosca blocca import vino

, 13.09.2013, 16:17

La Russia ha sempre saputo proteggere i suoi interessi, e i metodi usati a tal fine non sono sempre stati ortodossi, superando, spesso, i confini della diplomazia. Ne è prova la recente decisione delle autorità sanitarie di Mosca di sospendere le importazioni di vini moldavi, con la motivazione che non sarebbero di buona qualità. La Russia ha constatato che i celebri vini prodotti dal piccolo ex stato sovietico, a maggioranza romenofona, non rispettano più gli standard di qualità solo qualche mese prima del vertice di Vilnius, di novembre, dove la Moldova dovrebbe siglare l’Accordo di associazione all’Ue. Il gesto della Russia non è, quindi, casuale. Nel 2006, Mosca ha preso una simile decisione, dopo che la Transnistria, regione separatista russofona nell’est della Moldova, è stata costretta ad esportare le sue merci solo con l’accordo di Chisinau.



Per le autorità moldave, la decisione di Mosca di sospendere l’import di vini moldavi è un gesto non amichevole, deplorevole. Più dura è stata la reazione del Parlamento Europeo, che ha adottato una proposta di risoluzione che riguarda la pressione esercitata dalla Russia sui Paesi membri del Partenariato Orientale — stati dell’ex URSS che cercano di avvicinarsi all’Ue. Si tratterebbe, principalmente, dell’Ucraina e della Moldova. Il Parlamento Europeo ritiene che l’Unione debba assumersi la responsabilità e implicarsi nella difesa dei Paesi del Partenariato Orientale che sono stati sottoposti a pressioni aperte, allarmanti e crescenti da parte della Russia, volte a scoraggiare l’associazione all’Ue, si legge in un documento. Il Legislativo comunitario esorta la Commissione Europea e il Consiglio ad adottare misure concrete ed effettive di sostegno ai Paesi europei. La Romania, fervida sostenitrice dell’integrazione europea della confinante Moldova, non ha nascosto il suo stupore per la decisione della Russia.



“Siamo, ovviamente, sorpresi da questa decisione che è anormale, nel contesto in cui i vini della Moldova hanno superato i test sanitari degli organismi europei e possono essere comprati in numerosi stati Ue. Speriamo che la situazione sia risolta al più presto, attraverso meccanismi bilaterali, nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio”, ha dichiarato il segretario di stato per affari strategici presso il Ministero degli Esteri di Bucarest, Bogdan Aurescu.



Bogdan Aurescu ha pure annunciato che i produttori di vini moldavi s’incontreranno con retailer romeni, nel tentativo di aumentare le esportazioni verso il mercato romeno e di controbilanciare, quindi, gli effetti della misura presa dalla Russia. Gli esperti affermano, del resto, che l’embargo russo non avrà più lo stesso effetto sui produttori come quello del 2006, in quanto le esportazioni di bevande alcoliche moldave verso la Russia sono diminuite notevolmente, dopo quell’anno, dal 75 al 30%.

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