Moldova, tra unità e zona grigia
Nell’anno in cui viene celebrato un secolo dall’unificazione della Bessarabia con la madrepatria, gli abitanti della Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona) sono divisi in due gruppi, pro e contro l’unificazione con la Romania. Un recente sondaggio rileva che in Moldova, il Partito Socialista del presidente filorusso Igor Dodon è preferito da quasi la metà dell’elettorato, mentre il numero di coloro che desiderano l’integrazione nell’UE — il 36% – è stato superato da quello dei sostenitori di un avvicinamento all’Unione Euroasiatica — il 41%.
România Internațional, 03.04.2018, 12:10
Nel caso di elezioni anticipate, entrerebbero nel Parlamento solo quattro partiti — si rileva ancora nel sondaggio realizzato dall’Associazione dei Sociologi e dei Demografi. Circa la metà degli intervistati voterebbe a favore del Partito Socialista, il Partito Azione e Solidarietà (PAS), pro-europeo, riceverebbe il 19% dei voti, il Partito Democratico, al governo — l’11% mentre la Piattaforma Dignità e Verità, sempre pro-UE – il 9%. Secondo il sondaggio, al primo posto nel top della fiducia c’è l’attuale presidente Igor Dodon con il 50%, seguito dal leader PAS, Maia Sandu, con il 22%, e, a grande distanza, dall’ex presidente comunista Vladimir Voronin, dal premier Pavel Filip e dal leader del Partito Democratico, Vlad Plahotniuc. Inoltre, più della metà dei moldavi non si fida più di alcun politico.
D’altra parte, a Chişinău sono state avviate consultazioni pubbliche in vista di un eventuale futuro referendum relativo all’unificazione della Moldova con la Romania. Fino al 14 aprile, i partecipanti possono rispondere SI o NO. La ricerca è stata effettuata dagli esperti del Centro Sociale-Politico Europeo. Nello studio saranno incluse 100.000 persone delle oltre 300.000 con diritto di voto di Chişinău, afferma Andrei Dumbrăveanu, dottore in sociologia, stando al quale il numero degli unionisti è, attualmente, in aumento rispetto a 25-30 anni fa. Andrei Dumbrăveanu: “Abbiamo una generazione che conosce la verità storica, che ha studiato nell’Occidente. In più, dobbiamo notare la grande influenza dei mezzi di informazione di massa che sostengono il mantenimento dell’influenza russa in questa zona, per cui molta gente non sa ancora cosa decidere”. 500 operatori andranno di casa in casa per consultare tutti gli abitanti di Chişinau. Esiste però anche la possibilità del voto elettronico.