Moldova: avanti verso l’Ue nonostante pressioni russe
In visita a Chisinau all’inizio della settimana, il vicepremier russo Dmitri Rogozin, ha ammonito la Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona, confinante con la Romania) che potrebbe avere dei problemi nell’assicurarsi fonti energetiche nella stagione fredda. “Spero non gelerete”, ha detto Rogozin in conferenza stampa congiunta con il ministro dell’Economia di Chisinau, Valeriu Lazar, aggiungendo, allo stesso tempo, che la Moldova deve stare attenta “a non perdere i suoi vagoni” nel processo d’integrazione nell’Ue. Dmitri Rogozin ha accennato in questo modo alla Transnistria — regione separatista russofila nell’est della Moldova — sottolineando che la parte moldava dovrebbe comunicare più intensamente con Tiraspoli per quanto riguarda il processo d’integrazione europea. Le sue dichiarazioni sono state definite “non diplomatiche” dalle autorità di Chisinau, le quali affermano che lo stato moldavo continuerà il suo iter europeo iniziato qualche anno fa.
România Internațional, 05.09.2013, 13:00
In visita a Chisinau all’inizio della settimana, il vicepremier russo Dmitri Rogozin, ha ammonito la Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona, confinante con la Romania) che potrebbe avere dei problemi nell’assicurarsi fonti energetiche nella stagione fredda. “Spero non gelerete”, ha detto Rogozin in conferenza stampa congiunta con il ministro dell’Economia di Chisinau, Valeriu Lazar, aggiungendo, allo stesso tempo, che la Moldova deve stare attenta “a non perdere i suoi vagoni” nel processo d’integrazione nell’Ue. Dmitri Rogozin ha accennato in questo modo alla Transnistria — regione separatista russofila nell’est della Moldova — sottolineando che la parte moldava dovrebbe comunicare più intensamente con Tiraspoli per quanto riguarda il processo d’integrazione europea. Le sue dichiarazioni sono state definite “non diplomatiche” dalle autorità di Chisinau, le quali affermano che lo stato moldavo continuerà il suo iter europeo iniziato qualche anno fa.
“Ciò che dichiara il dignitario di un altro stato è il suo problema e la sua visione. Ma noi abbiamo il nostro programma, che realizzeremo a prescindere dalle dichiarazioni fatte da un leader o da un altro. La gente deve capire che non deve vivere costantemente sotto la pressione delle minacce”, ha dichiarato, dal canto suo, il presidente della Moldova, Nicolae Timofti.
“Quello che facciamo noi per la Moldova non è diretto contro alcuno stato “ ha aggiunto Timofti, nell’opinione del quale, in prossimità del vertice di Vilnius — dove Chisinau potrebbe compiere dei passi verso l’Ue — le minacce si intensificheranno.
D’altra parte, gli analisti politici non escludono che la Russia passi dalle minacce ai fatti e parlano di un prezzo pagato dalla Moldova per aver scelto la via dell’integrazione europea. Il premier moldavo Iurie Leanca ha sottolineato però che la Moldova è un partner di fiducia che paga in tempo e ai maggiori prezzi nell’Europa Orientale i gas naturali comprati dal consorzio russo Gazprom, e che dal punto di vista commerciale non c’è alcuna premessa per l’eventuale sospensione delle forniture russe di gas. Un altro strumento duro cui potrebbe ricorrere Mosca, affermano gli analisti, è l’introduzione di visti per gli immigrati moldavi, nel contesto in cui il numero dei cittadini moldavi che vanno in Russia per lavoro ammonta a 400-500 mila persone. Man mano che si avvicina all’Ue, la Moldova perderà l’immenso mercato russo, ha ammonito d’altra parte, Dmitri Rogozin in un discorso presso un’università di Tiraspoli.