Modifiche fiscali e di bilancio
Il 1° luglio arriva con nuovi aumenti dei prezzi per i romeni.
Bogdan Matei, 01.07.2024, 12:34
La buona notizia è che per alcuni romeni la seconda metà del 2024 sarà apparentemente più facile. La cattiva notizia è che il costo della vita sta effettivamente aumentando per tutti. Dal 1 luglio sono entrate in vigore una serie di modifiche fiscali decise dal Governo, dall’aumento del salario minimo alla crescita delle accise sui carburanti o alla diminuzione dell’indice utilizzato per calcolare gli interessi bancari. Complessivamente, più di 1,8 milioni di dipendenti beneficiano degli effetti dell’aumento del salario minimo lordo da 3.300 a 3.700 lei a partire dal 1° luglio. Il vantaggio netto per i 760.000 lavoratori pagati strettamente al minimo è di 284 lei. Poiché un euro vale circa 5 lei, l’aumento non supera i 57 euro.
Affinché nessun reddito sia intaccato in rapporto alla nuova griglia salariale, afferma il Governo, è stata esclusa la soglia di 4.000 lei presa in considerazione in caso di concessione dei buoni pasto o dell’indennità di mensa. Sempre da oggi, i tassi di credito in valuta nazionale beneficeranno di una leggera riduzione, a seguito della diminuzione dell’indice di riferimento per i consumatori, noto come IRCC, dal 5,9% al 5,86%. Gli analisti economici dicono, però, che questa diminuzione non avrà una grande influenza sulle rate mensili di chi ha preso in prestito dalle banche. Si tratta di soli quattro o cinque lei, a seconda del saldo.
Il secondo semestre prevede anche un aumento delle accise sui carburanti, misura prevista ogni anno dal Codice Fiscale e che mira ad aggiornarle al tasso di inflazione. Di conseguenza, secondo l’applicazione del Consiglio della Concorrenza, il prezzo di un litro di benzina standard a Bucarest, era compreso stamattina tra 7,42 lei e 7,56 lei. Si tratta di un aumento medio di circa 40 bani, differenza valida anche nel caso del gasolio. Alcune stazioni di rifornimento hanno già aumentato il prezzo del carburante dalla scorsa settimana.
La stampa si aspetta che i prezzi dei distributori di benzina continuino ad aumentare, tanto più che nella stagione turistica estiva cresce anche la domanda di carburante. Il prezzo del petrolio, ricordano gli esperti, rappresenta solo una piccola parte del prezzo del carburante alla pompa. Circa la metà del prezzo è rappresentato da tasse e accise, e in questo momento il deficit di bilancio è piuttosto elevato, minaccia di aumentare e il Governo ha bisogno di soldi per il bilancio.
Dal 1 luglio, arrivano dei cambiamenti anche per le bollette del gas naturale, dato che l’Autorità Nazionale di Regolamentazione dell’Energia (ANRE) ha approvato, la scorsa settimana, un aumento medio del 19% delle tariffe di distribuzione. Gli analisti economici affermano che l’aumento delle accise sul carburante e delle bollette del gas avranno un effetto domino e porteranno inevitabilmente ad una crescita dei prezzi a catena, dal cibo alle vacanze.