Modifiche alla Legge sulla retribuzione
Entrata in vigore il 1° luglio scorso, le Legge sulla retribuzione ha cominciato a far sentire i suoi effetti a cominciare dal 1° gennaio 2018. L’atto normativo prevedeva aumenti salariali per il personale docente dell’insegnamento, per il personale del sistema sanitario, per gli impiegati del sistema giudiziario oppure per altre categorie di pubblici dipendenti.
Leyla Cheamil, 17.05.2018, 14:54
Entrata in vigore il 1° luglio scorso, le Legge sulla retribuzione ha cominciato a far sentire i suoi effetti a cominciare dal 1° gennaio 2018. L’atto normativo prevedeva aumenti salariali per il personale docente dell’insegnamento, per il personale del sistema sanitario, per gli impiegati del sistema giudiziario oppure per altre categorie di pubblici dipendenti.
La Legge sulla retribuzione si è dimostrata, però, controversa, generando enormi frustrazioni tra i professori e tra i dipendenti del sistema sanitario. I sindacalisti dell’istruzione sono scesi in piazza, chiedendo, tra l’altro, la modifica di alcune misure fiscali e di bilancio tramite cui, secondo loro, migliaia di dipendenti in congedo per malattia perdono somme ingenti dallo stipendio. Loro hanno inoltre chiesto che sia rinegoziata la Legge sulla retribuzione dei pubblici dipendenti, di cui affermano che abbia creato discriminazioni tra i lavoratori. Inoltre, più proteste di coloro che lavorano nel sistema sanitario si sono verificate quest’anno e uno dei principali motivi di malcontento è stata la limitazione degli scatti salariali al 30%, che ha determinato un calo dei redditi.
In seguito a tutte queste reazioni, il Governo ha adottato, mercoledì, un’ordinanza d’urgenza che riguarda alcune modifiche alla Legge sulla retribuzione dei pubblici dipendenti, concordate la scorsa settimana con i rappresentanti dei sindacati dei settori sanitario e istruzione.
La premier Viorica Dăncilă ha precisato: “Per chiarire alcuni provvedimenti, il documento adottato prevede una serie di misure per i dipendenti del settore sanitario, ma anche per chi lavora nel campo dell’insegnamento. Grazie ancora una volta all’intera equipe governativa che ha trovato soluzioni per rimediare le situazioni apparse.”
Quindi, in seguito alle modifiche apportate alla Legge sulla retribuzione dei pubblici dipendenti concordate, la settimana scorsa, in seguito ai colloqui con i sindacati, i dipendenti del sistema sanitario che hanno ricevuto stipendi più bassi a marzo rispetto a febbraio riceveranno somme compensatorie. Allo stesso tempo, il pagamento dei turni effettuati dai medici e dalle infermiere non sarà più inserito nella categoria degli scatti per i quali è stato imposto il tetto massimo del 30%. Quanto al settore istruzione, l’ordinanza d’urgenza prevede, tra l’altro, la concessione dell’indennità mensa anche al personale dell’insegnamento universitario, che ha beneficiato di buoni pasto nel 2017. Sarà inoltre aumentato il I grado per l’incarico di capo contabile nell’insegnamento pre-universitario. Tra le misure c’è anche quella relativa all’aumento del 20% degli stipendi degli ispettori scolastici.
D’altra parte, l’Esecutivo ha adottato un’ordinanza d’urgenza sullo stanziamento dei fondi necessari per il mantenimento del personale specializzato nell’industria della difesa. L’industria della difesa romena rischia il fallimento, perché non ci sono più soldi per investimenti in questo settore.