MO: presidente Klaus Iohannis, serve approccio calmo e pragmatico
La situazione già complicata nel Medio Oriente ha raggiunto un nuovo apice con la recente uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani. Almeno per il momento, l’Unione Europea sembra esitare di far fronte comune con il presidente americano Donald Trump, che ha ordinato il raid. Apparentemente, le cancellerie occidentali si trattengono anche dal criticare palesemente l’azione di Washington, sostenendo la discrezione, l’aspettativa, le consultazioni e le iniziative diplomatiche.
Roxana Vasile, 08.01.2020, 14:43
La situazione già complicata nel Medio Oriente ha raggiunto un nuovo apice con la recente uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani. Almeno per il momento, l’Unione Europea sembra esitare di far fronte comune con il presidente americano Donald Trump, che ha ordinato il raid. Apparentemente, le cancellerie occidentali si trattengono anche dal criticare palesemente l’azione di Washington, sostenendo la discrezione, l’aspettativa, le consultazioni e le iniziative diplomatiche.
Il presidente francese Emmanuel Macron, che ha avuto una conversazione telefonica con l’omologo russo, Vladimir Putin, alleato dell’Iran, ha esortato sia Washington che Teheran di dimostrare riserbi. Nel fine settimana, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, si recherà a Mosca per discutere sempre di questa crisi. Dopo il raid a Baghdad in cui è rimasto ucciso Soleimani, l’Iran ha annunciato che svilupperà liberamente il suo programma nucleare.
La stessa linea della discrezione europea è stata seguita anche dal presidente romeno, Klaus Iohannis, che ha avuto ieri una prima reazione pubblica alla situazione scottante nel Medio Oriente. Nel corso della sua visita di lavoro nel land tedesco della Baviera, il capo dello stato ha dichiarato di seguire con la massima attenzione gli sviluppi in corso e di essere in contatto permanente con i ministri degli Esteri e della Difesa di Bucarest. Il presidente Iohannis si è detto convinto che l’unica soluzione alla crisi nel Medio Oriente è un approccio calmo e diplomatico.
Moltissimi cittadini romeni vivono e lavorano nel Medio Oriente. Nostri connazionali si trovano sia in Iraq che in altri Paesi della zona, abbiamo delle rappresentanze, quindi ci sono dei cittadini romeni esposti nella regione. Siamo preoccupati, per cui prenderemo tutte le misure per un appoggio reale, se necessario. D’altra parte, anche noi abbiamo dei militari di sosta in Iraq, come parte delle forze NATO, impegnati in progetti di addestramento, sono istruttori e la loro sicurezza ci preoccupa. E’ già avvenuta la ridislocazione di una parte dei nostri militari, ha detto il capo dello stato.
Il Ministero della Difesa di Bucarest ha precisato che si tratta dei 14 militari romeni stanziati in Iraq, dislocati temporaneamente in un’altra base della coalizione internazionale.Per ragioni di sicurezza, sono state sospese le missioni di addestramento e consulenza all’esercito iracheno in cui erano impegnati.
Da parte sua, il Ministero degli Esteri romeno sottolineava che la distesa della situazione nel Medio Oriente è essenziale per prevenire un ultereore deterioramento della sicurezza. Inoltre, la diplomazia di Bucarest ha raccomandato ai connazionali di evitare i viaggi che non sono assolutamente necessari in Iraq, e a coloro che si trovano già nel Medio Oriente, di non recarsi nelle zone in cui si svolgono comizi, manifestazioni politiche o qualsiasi dimostrazione.