Misure sociali in Romania
Daniela Budu, 01.08.2016, 15:12
Più di 650 mila pubblici dipendenti romeni avranno,
dal 1 agosto, stipendi più alti del 10%, in base all’ordinanza approvata dal
Governo a inizio di giugno. Il ministro del Lavoro, Dragoş Pâslaru, dichiarava
allora che l’Ordinanza elimina le iniquità nel sistema salariale dei pubblici
dipendenti, i suoi provvedimenti essendo applicati in due tappe, per cui una
parte entra in vigore dal 1 agosto 2016, mentre l’intera griglia salariale sarà
applicata dal dicembre 2017.
Dal 1 agosto, gli aumenti nel sistema sanitario sono
compresi fra 300 e 900 lei. Degli aumenti nel sistema sanitario beneficeranno 163
mila persone. Anche nel settore insegnamento è stata stabilita una griglia
salariale in vista dell’eliminazione delle iniquità esistenti. Perciò, un
docente con studi universitari di lunga durata e un’anzianità fra uno e sei
anni, avrà uno stipendio di base di fino a 2.300 lei, mentre un professore
debuttante, di fino a 2.100 lei. Per un docente universitario con un’anzianità
nell’insegnamento fra sei e dieci anni lo stipendio sarà compreso fra 3.000 e 3.500
lei e aumenterà gradualmente, arrivando a 7.000 lei nel caso delle persone con
oltre 40 anni di anzianità.
Secondo il Ministero del Lavoro, anche nel caso
dell’insegnamento, entra in vigore il 50% dei provvedimenti previsti nella
nuova griglia salariale, mentre il restante 50% verrà applicato l’anno prossimo.
Sempre oggi, il governo ha introdotto un sistema di premiazione nel settore
sanitario, grazie al quale i debuttanti riceveranno un bonus del 2%. Il valore
degli stipendi varia, come nel settore insegnamento, a seconda della specializzazione,
del grado e dell’anzianità ed è completato da vari incentivi.
Lo stipendio iniziale di un medico delle unità
cliniche sarà compreso fra 2.400 e 3.000 lei, a seconda dell’anzianità, mentre
quello di un infermiere fra 1.900 e 2.400 lei. Un medico primario del
servizio di pronto soccorso e di emergenza guadagnerà fino a 5.400 lei.
Sempre dal 1 agosto entrano in vigore le nuove
indennità per l’allevamento dei bambini che non avranno più un tetto massimo. La
soglia minima è di 1.000 lei, mentre quella massima è stata eliminata dal 1 luglio.
Possono beneficiare dell’indennità i genitori che restano a casa con il
neonato, a condizione che abbiano registrato redditi sottoposti a imposta per
almeno 12 mesi negli ultimi due anni.
Loro riceveranno l’85% della media degli introiti
netti realizzati in questi mesi. E sempre a cominciare da questo mese, l’IVA
cala al 9% per alcune categorie di prodotti e servizi nell’agricoltura, come la
fornitura di pesticidi, semi e concimi. Secondo le statistiche, più di 3 milioni
di dipendenti, cioè il 65% sul numero totale di 4,7 milioni, hanno al momento
stipendi netti inferiori ai 2.000 lei mensili (circa 440 euro), cioè sono
pagati meno dello stipendio medio esistente attualmente nel Paese.