Misure per la tutela delle foreste
Tradotto in 20 lingue e trasmesso in quasi 120 Paesi del mondo, il documentario “Carpazi selvaggi (“Wild Carpathia), realizzato da Travel Channel, invitava negli anni passati, in cinque episodi, tutti gli appassionati di natura a fare un giro per le foreste stupende, ma poco conosciute dei Monti Carpazi. La Romania vanta decine di migliaia di ettari di foreste vergini e quasi vergini, che sono lhabitat di animali selvaggi come gli orsi, i lupi e le linci.
Roxana Vasile, 13.02.2020, 16:11
Tradotto in 20 lingue e trasmesso in quasi 120 Paesi del mondo, il documentario “Carpazi selvaggi (“Wild Carpathia), realizzato da Travel Channel, invitava negli anni passati, in cinque episodi, tutti gli appassionati di natura a fare un giro per le foreste stupende, ma poco conosciute dei Monti Carpazi. La Romania vanta decine di migliaia di ettari di foreste vergini e quasi vergini, che sono lhabitat di animali selvaggi come gli orsi, i lupi e le linci.
E forse la parte più inedita del film “Carpazi selvaggi è lintervista a Carlo Principe del Galles, un amante dichiarato di questa parte della Romania non ancora “levigata dalla civiltà. Lerede della Corona britannica ha lanciato più volte nel tempo appelli al mantenimento intatto delle foreste romene, come pure alla cessazione degli ampi disboscamenti illegali che hanno mutilato enormi zone forestali.
Solo che, sebbene siano arrivati molti segnali dallarme dallestero, la soluzione spetta esclusivamente ai romeni. Purtroppo, alcune zone sembrano proprio abbandonate dalle autorità di Bucarest. E anche il motivo per cui la Commissione Europea ha concesso alla Romania un periodo di 30 giorni affinché ponga fine ai tagli illegali di alberi, pena sanzioni supplementari.
In una conferenza stampa, il ministro dellAmbiente, Costel Alexe, ha ricordato che lEsecutivo europeo ha trasmesso moniti già dal 2016. “Già da allora veniva chiesto alla Romania perché non faceva niente affinchè la foresta restasse una foresta e non un tesoro attaccato da ladri. Da allora sono passati più di tre anni, in cui la Commissione ha dimostrato di essere paziente con tutti coloro che hanno gestito questo settore e hanno governato questo Paese. La Commissione Europea ha aspettato per tre anni che i tagli illegali di alberi in Romania finissero. Secondo me, lEuropa e la Commissione Europea sono state più interessate alle foreste romene che i precedenti governi, ha detto il ministro.
Lanno scorso, tre ONG ambientali hanno sporto querela presso la Commissione Europea lamentando la distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste secolari e primarie. Le ONG sostengono che le autorità romene approvano tagli nelle zone protette Natura 2000 senza analizzare limpatto su queste zone. “Non si tratta solo di casi isolati di trasgressione, ma tutta la legislazione e lintera pratica applicata in Romania trasgredisce la legislazione comunitaria. Le foreste sono gestite tramite allestimenti forestali adottati per un periodo di 10 anni. Devono essere adottati solo dopo che è stata realizzata una valutazione strategica ambientale e una valutazione adeguata, che ovviamente dovrebbe avere come oggetto, in primo luogo, la biodiversità delle aree protette e dovrebbero essere approvati tramite decreto ministeriale prima di essere applicati , afferma Cătălina Rădulescu, avvocato della ONG Agent Green.
Alcune zone protette in cui sono stati operati disboscamenti illegali sembrano veri e propri campi di battaglia. Secondo la Federazione sindacale forestale Silva, sei guardie forestali sono state uccise negli ultimi anni, di cui due solo lanno scorso, mentre 650 sono stati menati, attaccati con asce e coltelli, oppure fucilati dopo aver colto in flagrante persone che tagliavano alberi illegalmente.