Misure nel campo sanitario
Senza tenere il banco della scena politica, il ministro della Salute, Nicolae Banicioiu è ritenuto dai media uno dei più attivi membri del governo di Bucarest. Poco dopo aver gestito l’introduzione, non priva di sincopi, della tessera sanitaria obbligatoria, il ministro ha ottenuto per i dipendenti del settore incrementi salariali del 25% a partire dal 1 ottobre.
Bogdan Matei, 02.10.2015, 13:03
Circa 200.000 persone beneficiano delle crescite salariali nel sistema medico, in cui il reddito medio netto ammonta al momento a 1.500 lei, circa poco più di 300 euro. Stando all’Istituto Nazionale di Statistica, l’aumento di un quarto rappresenterebbe un più di 375 lei (circa 80 euro) al mese. Banicioiu spiega che per il Ministero sono assicurati i fondi necessari per concedere queste crescite salariali, e i budget degli ospedali non saranno lesi, in quanto i soldi provengono dai risparmi derivanti dall’applicazione del sistema della tessera sanitaria.
Dal 1 ottobre, tutto il personale medico beneficia di questo incremento, i soldi sono stati previsti, e si sono svolti i colloqui e i regolamenti con il Ministero delle Finanze e con le casse assicurative. Si tratta di un coefficiente che viene calcolato a seconda del fabbisogno di ogni ospedale, per coprire l’aumento del 25%. Questi soldi supplementari non vengono presi dagli ospedali, quindi non ledono i loro budget. Ora parliamo solo di ottobre, novembre e dicembre. Sì, abbiamo i soldi per questi mesi, solo dai risparmi dalla tessera sanitaria, ha spiegato il ministro.
Confrontato da anni con un deficit drammatico di personale qualificato, il Ministero della Salute tenta di fermare l’esodo dei medici e degli infermieri che, dall’Austria negli Stati Uniti, cercano nell’Occidente lavori molto meglio pagati. Un disegno di legge prevede l’obbligo per gli studenti di medicina che riceveranno una borsa di studio lungo i sei anni di facoltà di rimanere a lavorare per un tempo negli ospedali del Paese.
Il Ministero, ha inoltre annunciato Banicioiu, sta lavorando anche a una proposta volta a stabilire lo statuto del personale medico nel suo insieme. Attualmente, è al dibattito pubblico un ddl stando al quale, anche se dipendente del sistema pubblico, il medico non sarà più considerato funzionario pubblico. Avviato dall’Ordine dei Medici, il ddl, spiega il ministro, allontanerà le confusioni di interpretazione su diritti e obblighi nel sistema.
Sempre su piano normativo, sono in corso i preparativi per la modifica dell’attuale legge antifumo vigente in Romania. La misura è necessaria, in primo luogo, per proteggere i non fumatori, sostiene il presidente della Società Romena di Pneumologia, Florin Mihaltan, augurando anche la prevenzione della diffusione di questa abitudine tra i minori, dal momento che i primi a soffrire esponendosi al fumo sono i bambini.
Le modifiche legislative sono al dibattito della Commissione Salute della Camera dei deputati e sono appoggiate dalla coalizione La Romania respira, che riunisce circa 200 organizzazioni professionali e civiche.