Misure internazionali contro il coronavirus
Il numero dei casi di coronavirus confermati in Cina è cresciuto notevolemente in seguito all’applicazione de un nuovo metodo di diagnosi. Le cifre ufficiali indicano fino ad oggi quasi 1.400 morti e circa 64.000 contagi nella Cina continentale. In provincia di Hubei, decine di migliaia di persone sono isolate da parecchie settimane. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato il nome ufficiale del coronavirus – COVID-19, ma anche il fatto che, nei prossimi 18 mesi, non sarà disponibile un vaccino, che potrebbe costare milioni di dollari.
Daniela Budu, 14.02.2020, 12:34
Dopo essersi congratulata all’inizio con la Cina per aver gestito la situazione in maniera professionale, la Casa Bianca accusa ora la mancanza di trasparenza di Pechino. Anche se la Cina continentale conta circa il 99% dei casi, l’epidemia di COVID-19 tiene l’intero mondo in allerta, con oltre 500 casi confermati in una ventina di Paesi.
Riunitisi a Bruxelles, i ministri della Salute degli stati UE affermano che l’Unione, che conta già alcuni casi, è preparata a far fronte ad un eventuale peggioramento della situazione generata dalla diffusione del coronavirus, e chiedono alle industrie specializzate dei loro Paesi di individuare le soluzioni per avere le scorte di dispositivi ed equipaggiamenti medici, in seguito alle sincopi avvenute nelle forniture dalla Cina.
Bruxelles si appella agli stati membri per un migliore coordinamento e un rapido scambio di informazioni. Secondo le autorità europee, i dispositivi medici provengono nella maggior parte dalla Cina e già si verificano dei problemi con le scorte. L’UE sta già intensificando le misure di controllo alle frontiere per limitare la diffusione del coronavirus. Inoltre, la Commissione Europea intende disporre delle misure di controllo attento dei prodotti provenienti dalla Cina.
I timori per il contaggio hanno annullato alcune fiere internazionali di portata, compreso il Mobile World Congress di Barcellona. Inoltre, si anticipa una riduzione potenziale di 4-5 miliardi di dollari nei redditi delle compagnie aeree dell’intero mondo, secondo quanto annunciato dall’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile.
Intanto, le autorità di Bucarest assicurano che non esiste alcun contaggio dal virus sul territorio della Romania. Il ministro della Salute, Victor Costache, ha spiegato che il Paese ha le capacità di diagnosi e, oltre alla capitale Bucarest, si prevede l’allestimento di altri tre centri speciali per le analisi necessarie. Da parte sua, il ministro delle Finanze, Florin Cîţu, ha annunciato che sono stati stanziati dal fondo di riserva i soldi necessari all’acquisto dei termoscanner per gli aeroporti del Paese.