Misure antiterroristiche
Lesercito nelle strade di Bruxelles, dove il livello di allerta è massimo… la Francia in stato di emergenza… Controlli dettagliati ai confini dellUnione Europea… Il Vecchio Continente cerca di mettere a punto misure per difendersi dopo i sanguinosi attacchi terroristici dello scorso 13 novembre, di Parigi. Alla fine della scorsa settimana, i ministri della Giustizia e dellInterno Ue hanno avuto un incontro durgenza a Bruxelles e hanno concordato su alcune direttrici prioritarie di azione: la creazione di un registro europeo dei passeggeri, linasprimento durgenza dei controlli ai confini esterni dellUnione, che riguardano inclusivamente i cittadini degli stati membri, non solo quelli dei Paesi terzi, lattenzione alle armi, ma anche limpegno a finanziare tutte le azioni prioritarie.
Roxana Vasile, 24.11.2015, 15:53
Presenti nella capitale dellEuropa, i nuovi ministri romeni della Giustizia e dellInterno, Raluca Pruna e Petre Toba, hanno ribadito la posizione di Bucarest, che sostiene le misure volte a garantire la sicurezza dei cittadini europei e la tutela dei valori e dei principi alla base della costruzione europea.
“Ciò che è importante sullagenda di giustizia è il sostegno alla lotta al terrorismo e, in questo senso, la Romania ha affermato che continuerà a farlo senza riserbi: contribuirà assieme agli altri stati membri alla ricerca di una risposta giudiziaria al terrorismo nellUe. Lo strumento con cui ciò si può realizzare è laggiornamento di una decisione-quadro sulla lotta al terrorismo, nel senso di introdurre disposizioni nella legislazione dellUe che incriminino lattività dei combattenti stranieri, simili a quelle nella legislazione del Consiglio dEuropa”, ha precisato Raluca Pruna.
Non sono pochi quelli che temono che attraverso i rifugiati dal Medio Oriente e dal Nord Africa che arrivano in Europa, si possano nascondere jihadisti. Altrettanto preoccupante è però, in ugual misura, la radicalizzazione degli europei che abbracciano la dottrina guerriera degli islamisti, di cui alcuni scelgono persino di combattere accanto a loro. È il caso, ad esempio, di alcuni cittadini della Moldova, che, una volta tornati dalla Siria, hanno tentato di varcare illeglamente il confine nella confinante Romania, da dove avrebbero dovuto raggiungere la Francia. In questo contesto, lunica soluzione è la cooperazione, pensa Cristian Diaconescu, ex ministro della Giustizia ed ex capo della diplomazia romena.
“Un confronto con una forma di terrorismo cosi determinata e insidiosa non credo che avrà più successo se verrà lasciato a livello degli stati membri, in assenza di una ccoperazione quanto più chiara. Quindi, ripeto, non nelle settimane, ma nei giorni successivi, Bruxelles dovrà decidere la strada da seguire da questo punto di vista”, ha spiegato Diaconescu.
Nel frattempo, il presidente francese, Francois Hollande, ha avviato unintensa attività diplomatica per ottenere sostegno nella lotta al gruppo terroristico Stato Islamico, a dieci giorni dagli attacchi di Parigi. Cerca sostegno non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e in Russia. (traduzione di Adina Vasile)