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Minimo storico per la moneta romena

Anche se l’economia registra una crescita significativa, la moneta romena, il leu, diventa sempre più debole in rapporto a quella europea, l’euro. A cominciare dalla settimana scorsa, il leu registra ogni giorno un nuovo minimo storico. La Banca Centrale della Romania ha annunciato un tasso di cambio di riferimento che ha superato 4 lei e 60 bani, il più basso livello degli ultimi cinque anni e tre mesi. Il 3 agosto 2012, la Banca Centrale aveva annunciato un tasso di cambio di 4,6481 lei per un euro. Perché questo processo di deprezzamento del leu rispetto alla moneta europea? E la domanda che si fanno tutti.

Minimo storico per la moneta romena
Minimo storico per la moneta romena

, 14.11.2017, 14:45

Anche se l’economia registra una crescita significativa, la moneta romena, il leu, diventa sempre più debole in rapporto a quella europea, l’euro. A cominciare dalla settimana scorsa, il leu registra ogni giorno un nuovo minimo storico. La Banca Centrale della Romania ha annunciato un tasso di cambio di riferimento che ha superato 4 lei e 60 bani, il più basso livello degli ultimi cinque anni e tre mesi. Il 3 agosto 2012, la Banca Centrale aveva annunciato un tasso di cambio di 4,6481 lei per un euro. Perché questo processo di deprezzamento del leu rispetto alla moneta europea? E la domanda che si fanno tutti.



Il portavoce della Banca Centrale della Romania, Dan Suciu, spiega: Bisogna dire, e forse lo sanno tutti, che il leu riflette in fin dei conti le basi di un’economia, gli elementi sui quali si basa l’economia e si è creata quella massa critica, per dire così, che ha determinato un leggero cambiamento di percezione in merito all’economia e implicitamente al leu. Una delle cifre che lo confermano è quella che indica il deficit commerciale, il deficit di contro corrente, oppure, in termini più semplici, la differenza tra importazioni ed esportazioni.



Il consulente di strategia della Banca Centrale, Adrian Vasilescu, spiegava, negli ultimi giorni, che cosa influisce sul mercato valutario. “Le importazioni aumentano più rapidamente rispetto alle esportazioni, si è accumulata una crescita di circa otto miliardi di euro per le importazioni, rispetto alle esportazioni e la tendenza è che questa crescita arrivi, entro la fine dell’anno, a 12 miliardi”, precisava Adrian Vasilescu. “Chi copre questa differenza? Non dovrebbe forse coprirla il cambio? È la pressione di cui ha parlato la Banca Centrale, che si verifica sul mercato valutario e la pressione la fa proprio questa differenza”, ha sottolineato il consulente di strategia della Banca Centrale.



È possibile o no che continui il deprezzamento costante del leu? Nuovamente, il portavoce della Banca Centrale della Romania, Dan Suciu: Questo non lo sappiamo. Ma sappiamo invece che, guardando indietro, esiste un processo di deprezzamento che è iniziato prima rispetto alle altre monete della regione con le quali ci paragoniamo ed è bene tener conto di questo paragone quando appaiono tendenze regionali e il leu è in una tendenza regionale. Quindi si sta deprezzando da un po’ di tempo, ma non sappiamo se il deprezzamento continuerà. È vero che tutti abbiamo notato che stiamo attraversando un periodo di riassestamento del leu in rapporto all’euro ad un nuovo livello. Ci siamo abituati da molto tempo con un tasso di cambio di 4,4 – 4,5. In questi giorni, quello che possiamo dire con certezza è che siamo in un processo di ricerca di questo nuovo livello: resta da vedere se si manterrà intorno al 4,6 o avrà un altro valore.



L’aumento del cambio leu-euro si riflette anche nell’aumento degli interessi e di alcuni prezzi. La Banca Centrale prevede che, entro la fine dell’anno, l’inflazione sarà maggiore di quanto stimato inizialmente ed arriverà al 2,7%. (tr. G.P.)

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