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Minimo storico della moneta nazionale

La moneta nazionale romena ha superato il tetto psicologico di 4,77 lei per un euro, arrivando ad un nuovo minimo storico in rapporto alla moneta unica europea. Il leu continua il trend discendente da circa due mesi e mezzo, periodo in cui ha perso cinque bani rispetto all’euro. Il Governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, dichiarava, all’inizio di questo mese, quando il leu oscillava tra 4,72 — 4,76 unità per un euro, che le sue variazioni sono piccolissime rispetto alle evoluzioni del fiorino ungherese o dello zloty polacco, che hanno registrato fluttuazioni sempre maggiori.

Minimo storico della moneta nazionale
Minimo storico della moneta nazionale

, 19.11.2019, 15:22

La moneta nazionale romena ha superato il tetto psicologico di 4,77 lei per un euro, arrivando ad un nuovo minimo storico in rapporto alla moneta unica europea. Il leu continua il trend discendente da circa due mesi e mezzo, periodo in cui ha perso cinque bani rispetto all’euro. Il Governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, dichiarava, all’inizio di questo mese, quando il leu oscillava tra 4,72 — 4,76 unità per un euro, che le sue variazioni sono piccolissime rispetto alle evoluzioni del fiorino ungherese o dello zloty polacco, che hanno registrato fluttuazioni sempre maggiori.



A proposito dell’evoluzione del tasso di cambio leu/euro, anche il neo ministro delle Finanze, Florin Cîțu, afferma che le variazioni non sono state significative, nel contesto in cui dipendono molto dal contesto internazionale. Il ministro sostiene però che ci sono anche altre cifre negative, come quelle legate al settore industriale nazionale di cui si può affermare che sia entrato in recessione. Secondo lui, l’economia romena ha una crescita del 3%, mentre nelle stime del bilancio di previsione era del 5,5%, gli investimenti stranieri sono più bassi dopo nove mesi rispetto all’anno scorso e l’industria ha già tre trimestri in negativo.



Florin Cîţu è del parere, però, che la moneta nazionale debba essere libera. E le cifre indicano proprio questo. All’inizio dell’anno, la quotazione minima record a gennaio è stata di oltre 4,76 lei per un euro, molto vicina al tasso di questi giorni. La moneta nazionale ha registrato un calo anche rispetto al dollaro americano e al franco svizzero.



D’altra parte, gli analisti notavano, in un rapporto per gli investitori, a ottobre, che se la pressione sul leu si mantiene con un tasso di cambio di oltre 4,73 lei per un euro e si arriva successivamente a 4,77, potremmo assistere ad un deprezzamento della moneta nazionale fino a 4,8 lei per un euro a breve e medio termine. Affermano la stessa cosa anche adesso, dopo che il leu ha toccato un nuovo record negativo. Tuttavia, gli analisti affermano che è bene che i minimi storici registrati questa settimana e la settimana scorsa siano molto piccoli, i deprezzamenti rispetto al precedente giorno essendo di circa 0,5 bani.



In tutto, dall’inizio del mese finora, il deprezzamento della moneta nazionale rispetto all’euro è stata di oltre 1,5 bani. Per l’anno prossimo, si stima che l’euro supererà il valore di 4 lei e 82 bani. Un euro forte in rapporto al leu vuol dire aumenti dei prezzi a catena, affermano gli specialisti, rate più alte per chi ha mutui in euro, bollette maggiori per le utilità e abitazioni più costose.

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