Maturità 2015
Circa 169.000 giovani romeni si sono iscritti nella sessione giugno-luglio 2015 dell’esame di maturità, di oltre 7.000 i più rispetto alla corrispettiva sessione dello scorso anno. Tra gli iscritti, circa 144.000 candidati (il 77%) provengono dalla corrente serie, e circa 25.000 (il 23%) da quelle precedenti.
Roxana Vasile, 30.06.2015, 18:00
Circa 169.000 giovani romeni si sono iscritti nella sessione giugno-luglio 2015 dell’esame di maturità, di oltre 7.000 i più rispetto alla corrispettiva sessione dello scorso anno. Tra gli iscritti, circa 144.000 candidati (il 77%) provengono dalla corrente serie, e circa 25.000 (il 23%) da quelle precedenti.
Gli esami sono cominciati l’8 giugno, con la valutazione orale, lungo tre giorni, delle competenze linguistiche di comunicazione in romeno, seguita da quelle delle competenze digitali e di una lingua veicolare.
Le prove scritte sono cominciate il 29 giugno con la prova di lingua e letteratura romena. In prima, quest’anno, senza cambiare di alcuna maniera l’organizzazione degli esami, i test scritti saranno corretti in province diverse da quelle in cui si svolgono.
Il ministro dell’Educazione, Sorin Campeanu, spiegava in una conferenza stampa che questa possibilità si ritrova nella metodologia per l’organizzazione e lo svolgimento dell’esame già dal 2011.
All’alunno non interessa dove vengono corretti i test. L’insegnante è interessato solo del numero di test che deve correggere, e non anche della loro provenienza e appartenenza. Il sistema è già abituale, poichè da sempre le contestazioni alla maturità sono state analizzate in altre province. E’ solo un più di attività per le commissioni che ci assumiamo. Confido che i risultati saranno buoni ed è peccato che alcuni risultati siano l’oggetto di sospetti il più delle volte ingiusti, ha detto il ministro.
Alcune voci ritengono che la correzione dei test in altre province eliminerà il possibile favoreggiamento di alcuni alunni. Però ci sono anche dei contestatari che ritengono la misura una perdita di tempo e di denaro. Anzi, gli insegnanti, sospettati di numerose sregolatezze negli anni scorsi, tangenti comprese, fossero incriminati ancora di più.
Intanto, dall’inizio della scorsa settimana, al ministero si sta lavorando a una nuova legge dell’educazione che punterà sulla riapertura delle scuole tecniche, postliceali comprese, e di mestieri.
Stando al segretario di stato al Ministero dell’Educazione, Vasile Salaru, per l’elaborazione della nuova legge la sua istituzione intende consultarsi con i sindacalisti, gli ispettori scolastici e con la popolazione in un referendum, che sia convocato in contemporanea con le amministrative dell’anno prossimo.