Mass-media: libertà di stampa in tempi di pandemia
In occasione della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, il premier romeno, Florin Cîțu, ha ringraziato i giornalisti per il lavoro prestato durante la pandemia di coronavirus, sottolineando che i loro sforzi per l’ottenimento della libertà sono vitali nella lotta contro le fake-news. Dal canto suo, il Ministero degli Esteri di Bucarest ha espresso la solidarietà con tutti i giornalisti e con altri professionisti mass-media che contribuiscono all’informazione corretta e rilevante dell’opinione pubblica. Il MAE ha condannato qualsiasi atto arbitrario di violenza e repressione nei loro confronti.
Daniela Budu, 04.05.2021, 12:20
In occasione della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, il premier romeno, Florin Cîțu, ha ringraziato i giornalisti per il lavoro prestato durante la pandemia di coronavirus, sottolineando che i loro sforzi per l’ottenimento della libertà sono vitali nella lotta contro le fake-news. Dal canto suo, il Ministero degli Esteri di Bucarest ha espresso la solidarietà con tutti i giornalisti e con altri professionisti mass-media che contribuiscono all’informazione corretta e rilevante dell’opinione pubblica. Il MAE ha condannato qualsiasi atto arbitrario di violenza e repressione nei loro confronti.
L’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha ricordato che, secondo l’osservatore UNESCO, dall’inizio del 2020 sono stati uccisi 76 giornalisti in tutto il mondo e molti altri sono stati arrestati, molestati e minacciati. Il capo della diplomazia europea ha affermato che “la libertà di stampa vuol dire sicurezza per tutti” e l’ha definita “la base delle società democratiche, che possono prosperare solo se i cittadini hanno accesso a informazioni credibili e possono prendere decisioni motivate”. Borrell ha aggiunto che la libertà di stampa e d’espressione vanno promosse e tutelate “ovunque” e ha sottolineato che “l’UE è disposta a farne di più” per adempiere a quest’obiettivo. A nome dell’UE, Borrell si è detto preoccupato soprattutto a causa delle violenze nei confronti delle donne che esercitano questa professione.
Secondo uno studio mondiale condotto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione (UNESCO), quasi tre giornaliste su quattro sono state vittime della violenza nell’ambiente online e il 20% ha sofferto a causa della materializzazione di tali attacchi nella vita reale. D’altronde, il tema scelto dall’UNESCO in occasione della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa di quest’anno — “l’informazione quale bene pubblico” – punta sulla trasformazione della comunicazione e dell’informazione di massa tramite le nuove tecnologie e sull’impatto di tali cambiamenti sui diritti dell’uomo, sulla democrazia e sullo sviluppo durevole. L’etica, la responsabilità e la trasparenza devono avere la precedenza nella produzione e distribuzione di contenuti giornalistici, mentre l’alfabetizzazione media dei cittadini deve essere una priorità per gli stati del mondo, raccomanda l’UNESCO.
Dal canto suo, il capo dell’Unione Europea di Radiodiffusione, Delphine Ernotte, ha denunciato le pressioni esercitate sui mass medi pubblici di più stati europei e ha deplorato le pressioni cui sono sottoposti i giornalisti di Ungheria, Slovenia e Rep. Ceca. Nella classifica mondiale della libertà di stampa realizzata da Reporter senza Frontiere, la Romania si mantiene al 48-mo posto, però l’organizzazione segnala un declino per quanto riguarda la trasparenza. L’anniversario del 2021 giunge dopo più di un anno di pandemia, in cui, stando agli specialisti, le disinformazioni e le strumentalizzazioni hanno avuto effetti diretti sulla salute e sulle vite delle persone.